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16/11/24 ore

Giustizia, i “primati” italiani



Giustizia lumaca tra le causa principali del declino del nostro Paese? Qualcuno potrebbe parlare della solita ossessione radicale. Ma le parole e i lamenti si trasformano prima o poi in fatti classificabili, ogniqualvolta si decide di dare i numeri. Come quelli, per esempio, della Commissione europea, che nella V edizione del Justice Scoreboard ha misurato l'efficienza della giustizia nei Paesi membri dell'Ue.

 

Come volevasi dimostrare, a tal proposito l’Italia occupa posti bassi nel meglio, mentre primeggia dove sarebbe preferibile non figurare. Nel dettaglio, stando ai risultati dello studio, i tempi della giustizia amministrativa per l’Italia risultano essere quasi biblici. 1000 giorni, infatti, sono mediamente necessari per risolvere un procedimento amministrativo. Peggio fa solo Cipro, mentre i compassati portoghesi ci contendono la seconda piazza a pari merito.

 

Non va certo meglio nella giustizia civile. In particolare, l'Italia è quarta nell'Ue per durata dei procedimenti civili, commerciali e amministrativi con 393 giorni in media nel 2015. Anche in questo caso ci strappa il primato negativo Cipro, tallonato da Portogallo e Malta.

 

L’Italia si distingue per lentezza anche nel prendere decisioni nei casi relativi a riciclaggio di denaro: oltre 600 giorni sono necessari. Fanno peggio solo Lettonia (quasi 800) e Ungheria (1.100 circa).

 

In compenso, a fronte di un numero di giudici tra i più bassi d’Europa (appena 11 su 100mila abitanti), il Belpaese è secondo dietro al Lussemburgo come numero di “azzeccagarbugli”: 391 avvocati ogni 100mila abitanti. Probabilmente non è un caso. (red.)

 

 


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