Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

20/11/24 ore

Iran. Nasrin Sotoudeh, avvocatessa per i diritti umani, condannata a 38 anni di carcere con accuse assurde!



Con una sentenza inquietante una corte di Teheran ha condannato Nasrin Sotoudeh, avvocatessa per i diritti umani, all’assurda pena di 38 anni di carcere e 148 frustate per "collusione contro la sicurezza nazionale", "propaganda contro lo Stato", "istigazione alla corruzione e alla prostituzione", e "essere apparsa in pubblico senza il velo obbligatorio hijab".

 

Amnesty international ha denunciato la "sentenza sconvolgente e vergognosa avvenuta dopo l'ennesimo processo irregolare" e spiega che si tratta della pena più severa per un difensore dei diritti umani in Iran negli ultimi anni.

 

Nel 2012 era stata insignita, insieme all’attivista, attore e sceneggiatore iraniano Jafar Panahi,dal Parlamento europeo del premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il cosiddetto tribunale rivoluzionario l’aveva condannata a 5 anni di prigione con la folle accusa di spionaggio. 

 

La Sotoudeh è stata collaboratrice di Shirin ʿEbādi avvocato e pacifista iraniana premiata il 10 dicembre 2003 con il premio Nobel per la pace, prima persona del suo Paese e prima donna musulmana a ottenere tale riconoscimento. 

 

“Condanno la sentenza assolutamente oltraggiosa del governo iraniano contro Nasrin Sotoudeh – ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani - … Ha dedicato la propria vita a difendere i diritti delle donne e a battersi contro la pena di morte. Il Parlamento europeo è con lei”. 

 


 

Ricordiamo che il Parlamento europeo aveva in passato sollecitato la Vice Presidente della Commissione e Alto Rappresentante per la Politica Estera Federica Mogherini – di sollevare il tema dei diritti umani ad ogni incontro con le autorità iraniane e aveva dato istruzioni alla stessa di adoperarsi per la liberazione della attivista dei diritti umani per un precedente arresto.

 

Giudicando l’azione passata della Lady Pesc sul fronte dell’Iran, manifestatasi più per un impegno di lobbyng che per la difesa e per il rispetto dei diritti umani in Iran e per la fine delle persecuzioni ai prigionieri politici e alle minoranze, in primis ai cristiani, si può legittimamente avere qualche dubbio sulla efficacia della sua azione…

 

 


Aggiungi commento