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23/11/24 ore

Sciopero generale: la novità di Cgil-Cisl-Uil


  • Antonio Marulo

La mitica triplice sindacale, che le cronache di qualche giorno fa davano sul “piede di guerra”, ha deciso 4 ore di sciopero con “manifestazioni di protesta a livello territoriale da oggi e fino al prossimo mese”. Lo scopo – annunciano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – è quello di riuscire “a influenzare il dibattito parlamentare” sulla Legge di Stabilità. L’idea, evidentemente, è di quelle rivoluzionarie, in linea con il modo stantio e ammuffito con cui il sindacalismo italiano si muove da sempre.

 

Come è ovvio, la mobilitazione indetta da Camusso, Bonanni e Angeletti, servirà a nulla. Se proprio un beneficio vogliamo trovarlo, è quello recato ad aziende in crisi che non vedono l’ora di tenere ferme le proprie macchine risparmiando sui costi più o meno fissi. Vale come esempio l’azienda di trasporto pubblico di Roma, notoriamente in perdita perenne, che dagli scioperi ormai settimanali riesce a ricavare un po’ di sollievo per i bilanci attraverso risparmi su carburante, stipendi detratti e costi eventuali di manutenzione.

 

C’è da aggiungere che, se la mobilitazione annunciata in pompa magna dovesse casomai clamorosamente indurre in tentazioni il Parlamento sulle ricette fuori tempo e fuori portata del sindacato, si potrebbe anche correre il rischio di una deriva peggiorativa rispetto alla già deprimente situazione.

 

Si fa davvero fatica a capire come si possa ancora reiterare un certo tipo di protesta nel paese dello sciopero permanente quanto inutile: un modus operandi che conferma lo sterile apporto delle cosiddette parti sociali a un reale rinnovamento di una nazione in declino.

 

Cgil, Cisl e Uil vorrebbero cambiare il paese: proprio loro che hanno contribuito di concerto con altri ad affossarlo. A questo punto ci si chiede se non sia opportuno uno sciopero generale, quello sì, contro questo modo ancien régime di fare sindacato.

 

 


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