Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

Giustizia e informazione



Quaderni Radicali 108, in uscita in questi giorni, dedica un ampio Primo piano all’ InGiustizia. il prefisso privativo esplicita la gravità delle patologie della “questione giustizia” in Italia. Patologie che aggrediscono più fronti: dalla vita insostenibile dei carcerati ai guasti irrimediabili sulle istituzioni. Lo stesso ordine della magistratura, sottoposto a devastanti lotte di e per il potere, ha assunto fisionomie irrintracciabili altrove nel mondo. Il sistema giustizia è arrivato a livelli di assoluta controproduttività con drammatici riflessi sul sistema Paese nel suo complesso, che pregiudicano investimenti e condizioni del vivere civile.




di Giuseppe Caldarola

 

Il tema cruciale della giustizia si è intrecciato in tutti questi anni con quello dell’informazione. Sulle pagine dei giornali e sugli altri organi di stampa si è anche svolta una discussione accesa, e spesso un vero scontro, fra i cosiddetti garantisti e i cosiddetti giustizialisti. Ho aggiunto ”cosiddetti” alle due denominazioni perché si tratta spesso di etichette troppo semplificatrici in quanto spesso il garantismo è stato il vestito che serviva a coprire i potenti incappati nelle maglie della giustizia, e il giustizialismo è stata ed è una influente corrente politico-culturale ma sarebbe errato includere in essa tutti coloro che chiedono maggiore severità e rigore nell’attività pubblica.

 

In ogni caso in un paese abituato per decenni a dividersi fra innocentisti e colpevolisti, con la ribalta spesso assicurata da quotidiani e settimanali di carta, il tema della giustizia è diventato a partire dagli anni Novanta materia di discussione e di divisione politica. Non c’è dubbio che le grandi inchieste e le stagioni di ribalta delle procure non avrebbero avuto la risonanza che hanno avuto se non avessero trovato nei giornali e nelle tv uno spazio adeguato.

 

“Mani Pulite” ha saputo utilizzare i media con particolare sapienza e i media da quella stagione in poi hanno mutato il proprio ruolo. Gli avvisi di garanzia sparati in prima pagina sono stati i colpi di mortaio…

 

Prosegui la lettura su Quaderni Radicali 108

 

scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Aggiungi commento