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17/11/24 ore

Putin che “soccorre” Assad: gli errori di un’Europa con la memoria corta


  • Silvio Pergameno

Vladimir Putin ha cominciato a mandare i soldati russi in Siria. Questo appare come il fatto più rilevante di questi ultimi giorni. Li ha mandati evidentemente in aiuto del Presidente della Siria, Bashar el Assad, che da sempre egli sostiene, il che, sembra, non possa avere altro significato che un’azione contro lo Stato islamico come passo successivo di una strategia per creare e consolidare una forte posizione russa in Medio Oriente, sostenuta da una potenza militare – terrestre soprattutto – che il Presidente della Russia è ben pronto ad usare, apertamente o (più o meno) nascostamente, come ha già ben dimostrato di saper e voler fare.

 

Ma Putin sembra avere anche finalità aggiuntiva, di cui si dirà tra breve. Si apre così tutta una serie di problemi ai quali è difficile dare delle risposte, tenendo sempre presente la grande importanza che il fattore religioso presenta nel mondo musulmano. Assad appartiene al gruppo dei musulmani alauiti, che è sostenuto dall’Iran – sciita -, benché essi siano soltanto l’11% della popolazione, mentre i sunniti sono il 75%. L’Iran – sciita -, come è noto, è già presente contro lo Stato islamico.

 

A questo punto cosa faranno gli occidentali, i quali pongono Assad sullo stesso piano, su per giù, dello Stato islamico? È una contraddizione alla quale non è facile dare una risposta; risposta che diventa ancora più difficile sol che si pensi alla tensione già in atto con la Russia, colpita da sanzioni degli Stati Uniti e dell’Europa, per il suo comportamento nella vicenda ucraina. L’intervento russo in Siria riveste quindi anche, con tutta evidenza, una mossa per creare ulteriori difficoltà agli occidentali. Il cui comportamento è stato in questi ultimi anni veramente disastroso.

 

Certo le responsabilità del Presidente Obama sono macroscopiche, ma non meno pesanti sono quelle che gravano sulle spalle degli europei, Germania, Francia e Gran Bretagna soprattutto, in quanto sono i paesi più importanti dell’Unione. Alla Germania si rimprovera soprattutto l’austerità finanziaria, ma non è questa la sua vera colpa, anche se occorre distinguere tra l’austerità stringente che essa ha voluto imporre ai paesi della zona dell’euro (in sostanza non condivisa dal Fondo Monetario Internazionale e non del tutto dalla stessa Banca Centrale Europea) e l’austerità come visione di politica economica nel quadro di un’economia di ispirazione liberista, ma di un liberalismo che si fa carico dei rischi connessi a un’economia di mercato che non sia accortamente vigilata rispetto alle tendenze negative dalle quali deve essere difesa (il cosiddetto “ordoliberalismo”).

 

Il vero errore della politica tedesca è stato quello di aver attribuito una fiducia troppo larga ai russi, senza porre delle condizioni all’aiuto che veniva loro fornito e senza coinvolgere gli altri paesi dell’Unione, una parte dei quali – quelli dell’est – avevano conti aperti con il loro potente vicino. E alla Francia e alla Gran Bretagna di essersi chiuse, soprattutto quest’ultima, in politiche nazionali che non hanno portato da nessuna parte. Né poteva essere altrimenti (gli interventi francesi in Libia ne sono un esempio).

 

Facile quindi scaricare le responsabilità solo su Obama, il quale può sempre ribattere agli europei che sono cento anni che gli Stati Uniti intervengono in Europa per salvarla dai suoi contrasti e conflitti interni e, finito il colonialismo, per la sua incapacità a fare una politica in Africa e nel vicino Oriente, cioè proprio ai propri confini. Dopo di che le responsabilità di Obama sono ben visibili. Si rimprovera a Bush l’intervento messo in atto con la seconda guerra in Iraq, una scossa all’origine dei guai successivi. Ma, quali che siano le valutazioni sulla sua politica, Bush aveva lasciato in Iraq un esercito intero a vigilare sulla situazione, in modo che nessuno si potesse muovere e aveva lasciato questo esercito con una politica (e i mezzi finanziari) che mirava a garantire la popolazione sunnita in minoranza (e colpevole di aver sostenuto Saddam Hussein) dalla sicura replica che sarebbe seguita da parte della maggioranza sciita, non accortamente vigilata. Come si è puntualmente verificato, con il seguito in atto. Mentre poi tutto il mondo musulmano sunnita non se la sente, quanto meno, di attaccare l’ISIS, che della confessione sunnita si proclama paladino estremo (ed estremista). Un diverso atteggiamento potrebbe avere riflessi spiacevoli proprio nell’ambito delle popolazioni sunnite e creare nuovi problemi ai paesi sunniti. Ma non basta.

 

Come non rendersi conto della difficoltà dei paesi dell’est europeo che vedono la potenza russa riaffacciarsi prepotentemente sulla scena politica, dopo quel che è successo dopo il 1945? È questo il vero problema di fondo, al di là della sostanza etnica delle varie compagini statal-nazionali che sono venute in essere. E infine situazioni estremamente spiacevoli si stanno verificando in Europa occidentale, dove i movimenti politici a fondo populistico o decisamente reazionario hanno trovato e stanno trovando in Putin un preciso riferimento. Con quali conseguenze?

 

Come non vedere il fatto che sulla scia di questi movimenti si sta creando una spinta dal basso che può diventare sempre più incontenibile? Le terribili vicende del secolo passato non ci hanno insegnato nulla? I muri ungheresi e danesi che vengono eretti, e forse più ancora i calci della giornalista magiara ai profughi della persecuzione, della morte e degli scafisti e che poi, proprio sulle soglie della terra promessa, non hanno trovato soltanto una mano di aiuto, ma anche governanti pesantemente ostili? -Tutto questo non ci pone di fronte a un terribile problema interno, dietro il quale possono profilarsi interrogativi e rischi ineludibili, come il secolo scorso ci dovrebbe ricordare?

 

Il rischio di una deriva autoritaria in Europa sta assumendo un profilo concreto e ben visibile. Bene certo l’accoglienza in atto soprattutto da parte della Germania, ma questa apertura alla civiltà umanitaria non risolve tutti i problemi.

 

 


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