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16/11/24 ore

Sulla Rai conformista di Renzi la critica conformista di Freccero


  • Ermes Antonucci

"Renzi vuole una Rai della nazione, vuole l'Eiar, che racconti come tutto è bello e tranquillo, una Rai di un conformismo totale". Lo ha affermato a Radio24 Carlo Freccero, consigliere Rai in "quota" M5S, intervenendo sulla polemica emersa in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal componente Pd in Vigilianza Rai, Michele Anzaldi, su Rai3 e il Tg3, accusati di criticare eccessivamente il governo. Come spesso accade, tuttavia, l'intervento di Freccero è parso finalizzato più ad esprimere considerazioni di tipo politico che giornalistico.

 

Fatto salvo, infatti, il riferimento (pur vacuo) alla riforma Rai (peraltro ancora in alto mare) - attraverso la quale, secondo Freccero, Renzi avrebbe in mente di "eliminare ogni intermediazione, per cui il direttore generale della Rai deciderà da solo e noi membri del Cda non conteremo più nulla" - le parole dell'ex direttore di Rai2 e Rai4 hanno finito per prendere le sembianze di quelle, solite, di un autoproclamatosi leader della sinistra "antagonista" italiana.

 

Così, interpellato sulle dichiarazioni di Anzaldi, per il quale a Rai3 non hanno capito "chi ha vinto", Freccero prima replica che in realtà "Renzi non ha vinto, perché non è mai stato eletto, ha vinto le europee", e poi si lancia in una calorosa quanto sterile ricostruzione delle origini dell'ascesa renziana: "Io sostengo che Renzi è un figlio di Berlusconi, ma se Berlusconi è il papà, c'è anche una mamma: la mamma è la Margherita, a cui appartiene Anzaldi".

 

Insomma, Renzi figlio di Berlusconi: e poi c'è chi parla di "conformismo"… La stessa assegnazione al premier della qualifica di "democristiano", mentre a prima vista potrebbe in effetti risultare appropriata per definire la politica renziana, se concepita in termini di metodi di governo, nei modi con cui è stata delineata da Freccero finisce invece per perdere ogni sostanza politica, omologandosi - ancora - alla vulgata fatta propria dai notori ambienti di una particolare sinistra.

 

Per Freccero, infatti, Renzi sarebbe democristiano non per i metodi di governo utilizzati, bensì per i contenuti della sua politica, mirante ad "abolire" e cancellare "tutto ciò che è di sinistra" - compito, questo di definire cosa è o non è "di sinistra", che spetta come sappiamo sempre alla suprema intellighenzia "intellettuale" di una certa sinistra italiana.

 

Non pago di queste contraddizioni - accusare Renzi di volere una Rai conformista, per poi sprofondare nel conformismo più classico -, Freccero si lascia andare ad un'ultima amara considerazione: "Con Berlusconi almeno le cose erano molto chiare. Senza Berlusconi l'opinione pubblica si è addormentata". Ma come, non era stato proprio Berlusconi ad addormentare l'opinione pubblica italiana attraverso il suo gigantesco apparato mediatico?

 

Evidentemente a Freccero e agli altri "luminari" tutte queste contraddizioni non importano: ciò che conta è che ci sia sempre un popolo addormentato e persone - loro stessi - che eroicamente si prodigano per risvegliarlo.

 

 


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