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18/11/24 ore

La retorica ormai scontata dopo gli attentati di Barcellona


  • Antonio Marulo

A qualche giorno dai tragici fatti di Barcellona diminuisce fisiologicamente il flusso di parole che accompagna ogni attentato terroristico. Le analisi più o meno dotte sono sostanzialmente sempre quelle, uguali a se stesse e all'insegna del già sentito o letto, perché poi nulla è cambiato e poco si può pretendere di cambiare nel breve-medio periodo.

 

Gli errori dell'Occidente nell' "esportare" democrazia, le divisioni europee, i fallimenti nel processo di integrazione, il risentimento delle seconde e terze generazioni di immigrati, il ruolo dell'Intelligence, tutto ci è stato oltre misura spiegato per filo e per segno, per cui l'effetto respingente di fronte all'ennesimo editoriale che rimpasta le tesi ben note diventa inevitabile.

 

Non nuove e altrettanto scontate, puntuali come il ruttino post-pasto, appaiono anche le invettive e le uscite da mercatino rionale dei Salvini di turno o le patetiche lezioni di patriottismo della fratellona d'Italia Giorgia Meloni.

 

Nondimeno, sul fronte opposto la difesa delle politiche d'accoglienza fanno prontamente capolino in questi casi, ma mostrano la corda al cospetto di gente che si sente sempre più minacciata dallo straniero, peggio ancora se musulmano.

 

In tal senso, il nemico pubblico numero uno è diventano in Italia lo Ius soli e la legge che dovrebbe disciplinare i criteri per ottenere la cittadinanza, se approvata dal Parlamento prima della fine della legislatura. L'ostacolo maggiore è dato dal clima di campagna elettorale che potrebbe indurre la maggioranza a consigli meno miti. Tuttavia, Gentiloni ha voluto ribadire l'obiettivo primario, a dispetto di presunti calcoli sul voto di primavera, per dimostrare che gli attacchi alla nostra libertà e al vivere civile non sortiranno l'effetto voluto.

 

La presa di posizione del premier è nella logica delle cose, quasi un atto dovuto, mentre rinnovate minacce giungono al nostro Paese da imprecisate fonti riconducibili all'Isis, quasi a volerci ricordare che in proposito il se ha ormai lasciato il posto a quando l'inesorabile destino colpirà anche l'Italia.

 

 


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