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09/03/25 ore

All’improvviso riecco D’Alema che ci ‘illumina’ con le sue improbabili considerazioni


  • Luigi O. Rintallo

Alla fine, è una questione di metodo: privato da sempre di un metodo laico, che si fondi su un realismo pragmatico e riformatore, il sistema politico e informativo italiano non fa che riproporre scenografie staccate dai dati concreti dove si muovono attori ormai fuori parte.

 

Capita così che, in questo tempo così complesso del panorama mondiale, si dia illuminazione a Massimo D’Alema, il quale approfitta dell’occasione per ammannirci improbabili considerazioni che mancano perfino del minimo connotato per definirle tali, consistente nella logica e nella coerenza.

 

Di fronte alle iniziative del Presidente USA, Donald Trump, D’Alema non trova di meglio che rispolverare l’antico giudizio negativo sull’imperialismo americano di cui si nutriva in anni giovanili. Quasi che la rivendicazione di aver visto giusto allora possa collegarsi all’oggi, nel momento in cui gli USA avrebbero il torto di far da sponda alla democratura di Putin. Peccato che ieri l’accusa agli Americani si doveva al fatto che si opponevano al sistema sovietico, evidentemente più apprezzato dai contestatori di allora.

 

La nostra informazione continua ad alimentarsi di queste stantie contraddizioni, che allontanano dalla comprensione dei fatti per come sono e producono un dibattito sterile, assai lontano dall’offrire un qualche elemento utile al confronto sulla situazione mondiale.

 

Lo si vede pure nell’agitarsi di certi intellettuali auto-accreditatisi come crema del progressismo, che senza un plissé si dichiarano all’improvviso difensori strenui dell’Ucraina, sino al punto di rigettare ogni ipotesi di tregua, quando in passato non si scomodarono più di tanto di fronte alle invasioni dei paesi dell’Est.

 

Capita che siano gli stessi che vergarono articoli allarmati, quando si organizzò la Biennale del dissenso a Venezia: attenzione alle conseguenze avvertivano allora, quasi che una promozione culturale in favore di Sacharov fosse altrettanto pericolosa di un missile atomico.

 

Verrebbe da chieder loro: cosa è cambiato oggi? Forse che la Russia di Putin non disponga più del suo arsenale atomico

 

(Foto da La7)

 

 


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