La prima considerazione che si ritiene di particolare importanza è che il nostro paese sta oggi attraversando un momento politico particolarmente delicato, anche se le forze politiche e la stessa informazione non sembra abbiano avvertito i rischi della presente situazione. Dopo un trentennio - che si può considerare iniziato con Manipulite – trenta anni nel corso dei quali i partiti e i movimenti che lo avevano animato sono quasi tutte scomparsi - le elezioni del 2018 hanno registrato il successo di due forze politiche nuove, in un certo senso una con caratteri di destra e l’altra di sinistra, le quali hanno subito tentato l’esperienza del governo comune, peraltro entrata rapidamente in crisi. di Silvio Pergameno
Il voto del 20 e 21 settembre, che riguarda sei delle venti regioni italiane e circa un migliaio di comuni in un tempo segnato dalla pandemia da coronavirus, ha assunto una dimensione strana che varia tra chi esprime una convinta valutazione che questo voto negli equilibri generali nazionali non avrà un particolare peso e chi ritiene che potrebbe contribuire a accentuare motivi di tensioni e di crisi tra le forze di maggioranza di governo. di Giuseppe Rippa
- Dalla Toscana, Viareggio modella la nuova onda Liberale (di Anna Mahjar-Barducci)
A proposito della conclusione della vertenza con la società Atlantia, della famiglia Benetton, azionista principe di Autostrade per l’Italia (Aspi), il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato: “È successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana . È stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati . Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini”. di Luigi O. Rintallo
Gli attuali protagonisti della scena politica italiana si trovano in un’evidente situazione di stallo. Ciò vale tanto per la maggioranza, quanto per le opposizioni. Tale situazione deriva soprattutto dai “paletti” temporali che sono stati presi come riferimento. In particolare, il Partito Democratico, quando ha accettato di entrare in coalizione con il Movimento 5 Stelle, lo ha fatto da un lato per evitare il ritorno alle urne e, dall’altro, per far sì di condizionare da posizione di forza la prossima elezione del Capo dello Stato. Tuttavia, essendo quest’ultima fissata tra due anni, con la crisi determinata dall’emergenza Covid19 e i suoi devastanti effetti sull’economia, allungare sino al 2022 l’inazione di un governo soffocato dai veti e dall’impossibilità di assumere decisioni diventa quanto mai impraticabile. di Luigi O. Rintallo
Da un recente sondaggio dell’Ipsos, solo il 28% degli elettori è a conoscenza che a settembre si terrà il referendum costituzionale relativo alla riduzione del numero dei parlamentari. Il dato conferma, se ce ne fosse bisogno, quanto l’informazione giornalistica abbia fatto di tutto per tenere all’oscuro i cittadini: operazione che certifica il suo ruolo manipolatorio della libera dialettica democratica e la rende la principale alleata del processo restaurativo in atto… di Luigi O. Rintallo
Il Senato con il voto di venerdì, ripetuto dopo che la vice-presidente Paola Taverna (5Stelle) il giorno prima aveva proclamato il risultato in mancanza del numero legale, ha alla fine approvato il decreto con il quale si accorpano le elezioni amministrative e il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. La decisione è di una gravità eccezionale, in quanto pone una insormontabile ipoteca a una campagna referendaria che sviluppi un confronto alla pari e di merito sulle modifiche introdotte dalla legge emanata il 12 ottobre 2019. di Luigi O. Rintallo
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é uscito il N° 119 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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è uscito il libro Edizioni Quaderni Radicali ‘La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu - Atti del Forum di Quaderni Radicali’ |
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è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
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