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12/10/24 ore

Usa, da New York giro di vite sulle armi


  • Livio Rotondo

Ad un mese dalla strage di Newtown nella scuola Sandy Hook, in Connecticut, in cui rimasero uccisi venti bambini e sei adulti, lo Stato di New York ha approvato una serie di norme atte a limitare la distribuzione incontrollata di armi sul territorio.

 

Il provvedimento, il più restrittivo mai votato in Usa, è stato approvato dal Senato di New York, con 43 voti favorevoli e 18 contrari, e confermato successivamente dalla Camera di Albany. Una legge, il 'NY Secure Ammunition and Firearms Enforcement Act', fortemente voluta dal Governatore Andrew Cuomo, secondo cui “non abbiamo bisogno di un’altra tragedia per individuare falle nel sistema”: “troppe persone hanno perso la vita, è il momento di agire” ha dichiarato il democratico.

 

Le norme ampliano la definizione di armi d’assalto, vietando la vendita di pistole e fucili con caricatori semoventi e fucili automatici. Le persone che già sono in possesso di queste armi avranno l’obbligo di farle registrare negli uffici di Stato; inoltre verrebbe limitato anche l’acquisto massimo di munizioni.

 

Il provvedimento, poi, prevede severi controlli per chi soffre di disturbi mentali: psicologi e psicoterapeuti potrebbero denunciare quei pazienti che a loro giudizio rappresenterebbero un pericolo per la loro e l’altrui incolumità se questi fossero in possesso di armi da fuoco; fin da subito, però, questo punto (che sembrerebbe essere il più innovativo della legislazione) ha aperto dibattiti sui criteri di distinguo tra le persone (malati e non) e soprattutto sull’impossibilità, in tali contesti, di mantenere il segreto professionale per le autorità sanitarie competenti.

 

Seguendo l’esempio dello Stato di New York, l’amministrazione Obama sta cercando di trovare il consenso necessario per ampliare il pacchetto di norme a livello federale ma i 19 provvedimenti che il vice Joe Biden ha presentato alla Casa Bianca sarebbero più limitati: sarebbe comunque prevista una limitazione all’acquisto delle armi da fuoco dall’estero e un maggiore controllo degli acquirenti.

 

Nonostante le difficoltà riscontrate in proposito, Obama pochi giorni fa ha annunciato di non voler abbandonare questa battaglia: “Abbiamo visto da tempo che ci sono molte persone che si oppongono a qualsiasi controllo delle armi e sono molto brave ad alimentare la paura. C’è una ragione economica per la quale si comportano così. Ma le persone responsabili che possiedono una pistola o un fucile non hanno nulla da temere” ha dichiarato il Presidente in evidente polemica con le lobbies che vendono armi.


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