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24/11/24 ore

Turchia, Sevil Sevimli rischia 21 anni di carcere per terrorismo


  • Livio Rotondo

Sevil Sevimli, 21 anni , ragazza francese di origine curda, giunta a Eskisehir nel nord della Turchia lo scorso anno con il programma Erasmus , rischia 21 anni di prigione.

 

In stato di arresto nelle prigioni turche con l’accusa di appartenere ad una organizzazione terroristica, è “trattenuta” dalle autorità del paese dal 10 maggio scorso per aver partecipato alla manifestazione del primo maggio in cui esibiva un cartello con sopra scritto “vogliamo l’istruzione per tutti” e aver poi preso parte al concerto della band di estrema sinistra Grup Yorum.

L’accusa maggiormente contestata alla ragazza è di aver fatto propaganda per il gruppo di estrema sinistra Fronte Rivoluzionario di Liberazione del Popolo (Dhkp-c), ma l’avvocato della studentessa, Sami Kahraman aveva riferito, all’inizio del procedimento giudiziario che “prima di entrare in questa prigione questa ragazza non aveva mai sentito parlare di questa organizzazione”.

 

La Procura di Bursa, il 16 gennaio, ha chiesto per Sevil Sevimli una condanna a 21 anni di carcere. Dopo l’udienza la giovane, che aveva rivendicato di essere di sinistra e socialista e di difendere la democrazia e l’uguaglianza, ha rilasciato al quotidiano turco Hurriyet, questa dichiarazione: “Potete anche chiamarci terroristi solo perché siamo andati al concerto di Grup Yorum –riferendosi all’arresto di altri quattro studenti turchi processati con lei- ma voi sapete bene chi sono i veri terroristi: sono quelli che sfruttano la gente.”

 

In Francia ambienti universitari, politici e di stampa si sono mobilitati per raccogliere le firme in favore della sua liberazione ma purtroppo il caso della giovane sembrerebbe non essere l’unico in Turchia: molti studenti sarebbero in carcere per lo stesso motivo.

Un rapporto dell’ong Freedom in the World, ha definito la Turchia un “paese parzialmente libero” in cui “c’è un limitato rispetto di diritti politici e libertà civili”.


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