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23/11/24 ore

Porno sul web, Islanda isola del dis-piacere



Il Paese delle Donne per eccellenza, guidato dal pugno di ferro (e piuma) di Jóhanna Sigurðardóttir, prima premier al mondo dichiaratamente omosessuale, potrebbe passare alla storia come la prima democrazia occidentale ad aver vietato il porno online.

 

L'Islanda degli strip club fuorilegge, della messa al bando delle ballerine di lap dance e delle bariste nude, ha infatti deciso di proibire l'accesso ai siti di pornografia e il download di video o immagini hard. “Dobbiamo poter discutere del divieto della pornografia violenta la quale, siamo tutti d'accordo, ha effetti molto nocivi sui giovani e può avere un evidente collegamento con i casi di crimine violento sulle donne” ha spiegato il ministro degli Interni islandese, Ögmundur Jónasson.

 

Per questo motivo un gruppo di tecnici sarebbe a lavoro per realizzare un programma di censura strettissimo che impedisca ai poco meno di 320mila abitanti dell'Isola del Nord Europa di scaricare qualsiasi tipo di materiale pornografico: tra le norme proposte ci sarebbe anche quella che renderebbe illegale l'uso delle carte di credito usate sugli indirizzi a pagamento.

 

“Al momento stiamo valutando le possibilità tecniche più adatte a questo scopo – ha dichiarato uno dei consiglieri di Jónasson al 'Daily Mail' – ma di sicuro, se siamo capaci di spedire un uomo sulla Luna, siamo anche capaci di contrastare il porno su internet”.

 

In Islanda in realtà vige già da diversi anni una legge che vieta la stampa e la distribuzione di materiale a luci rosse, ma finora la crociata censoria non era stata combattuta anche sull'ampio fronte dei contenuti digitali.

 

E mentre c'è già chi grida alla 'cinesizzazione' dell'Isola, qualcun altro sorride di fronte all'apparente ingenuità di un governo che, seppur all'avanguardia, pare non tenere conto degli infiniti espedienti con cui il popolo cibernetico riesce a farsi beffa di qualsiasi sistema di filtraggio delle vaste e oscure acque del web. (F.U.)


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