I fucili d'assalto, versione 'civile' dei fucili automatici in uso tra i militari, impugnati nelle ultime insensate stragi di cui gli Stati Uniti piangono ancora le vittime innocenti, non saranno messi al bando secondo quanto previsto dal testo della riforma sulle armi fortemente voluta da Barack Obama.
Una decisione, quella presa proprio dai vertici del partito democratico in unione con i repubblicani, che apre una profonda falla nella grande nave con cui il presidente americano intendeva traghettare i suoi cittadini verso una terra più sicura e meno violenta.
Lo stop forzato voluto dai democratici, maggioranza nella Camera Alta (il senato americano), è stato imposto dal capogruppo Harry Reid, senatore dell' Arizona, preoccupato, come altri suoi colleghi eletti negli stati del West, terre fertili per i sostenitori delle armi, di perdere voti nelle prossime consultazioni di midterm, rischiando di non essere riconfermati.
Un provvedimento che contenesse il divieto di possedere i fucili letali, spiega Reid, avrebbe appena 40 voti su 100 al Senato, con 15 defezioni tra le fila di Obama (i democratici presenti alla Camera Alta sono 55): il provvedimento che verrà presentato in Aula il prossimo mese non conterrà perciò l'osteggiata misura caldamente richiesta dalle associazioni anti-armi.
“I nemici della riforma sono molto potenti, questo lo so da una vita – ha dichiarato una delusa Dianne Feinstein, prima firmataria del testo che mira a frenare la pericolosa vendita al pubblico dei fucili mitragliatori – Ma sono ancora fiduciosa di portare a casa la mia idea”.
Per far approvare il provvedimento entro l'anno, però, con la Camera in mano all'opposizione repubblicana, risulta chiara la necessità di un'intesa bipartisan, mentre per la messa al bando delle armi letali è ancora percorribile la strada dell'emendamento.
“Penso che abbiamo ancora al nostro fianco tanta parte dell'opinione pubblica – ha commentao fiducioso il senatore democratico del Connecticut, Richiard Blumenthal – Solo 4 mesi fa, prima della strage nella scuola nel mio Stato, questo tema era politicamente intoccabile, un tabù assoluto. Oggi invece c'è un confronto molto aperto”.
Alla fine, dichiara un ancora più ottimista Denis McDonough, capo dello staff di Obama, “si troveranno i voti per dire sì al bando: faremo tutti gli sforzi possibili per far passare l'emendamento”. (F.U.)
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