“Il 2014 costituirà un anno di opportunità per l’Europa. A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, sotto la presidenza di turno italiana, daremo nuovo impeto al progetto federale, che permetta un risparmio per i bilanci nazionali”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Emma Bonino, parlando al summit internazionale “The State of the Union” a Firenze.
“Un federalismo in versione light è l’unica soluzione che possa garantire la convivenza di 500 milioni di persone provenienti da culture diverse - ha continuato - Il federalismo è divenuto una necessità anche per poter continuare a finanziare la politica estera e di sicurezza, la ricerca scientifica e altre tipiche politiche prerogativa dei governi”.
Mettendo in relazione crisi economica e crisi di valori in Ue, il Ministro ha quindi auspicato che ci sia un “maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo di riforma dell’Ue affinché l’Europa non resti solo nelle mani dei governi. L’Europa deve reagire alla sua crisi, che non è solo economica, ma riguarda anche i suoi valori fondamentali, ritrovando lo spirito dei padri fondatori”.
Ha quindi proseguito riferendosi al fenomeno migratorio: “I padri fondatori dell’Europa hanno dovuto fare i conti con un intero mondo pieno di pregiudizi e paura. Ed essi sapevano bene come fosse un’illusione provare ad assicurare pace e sicurezza costruendo barriere e muri. Scelsero l’integrazione e rifiutarono le barriere. Libertà di commercio vuol dire anche libertà di movimento delle persone. Questa è la strada che deve seguire l’Europa di oggi.
L’Europa è ancora un polo di attrazione per i suoi vicini, ma tale virtuoso magnetismo sta declinando a causa della crisi economica e di valori, in particolare diritti umani e stato di diritto. L’Europa è infatti una terra incognita per i migranti che ancora non godono sul suo territorio di trattamenti omogenei. La protezione e promozione dei diritti dei lavoratori residenti deve essere la priorità per una Europa che difenda sia i propri valori sia la propria economia, riducendo i costi di produzione”.
Si è quindi riferita ai fenomeni di crescente intolleranza nei confronti dei migranti clandestini da parte dei movimenti populisti: “Il fenomeno migratorio arricchisce sia i paesi di origine sia quelli di destinazione, quando la paura ed il pregiudizio non prevalgono. La crescente intolleranza verso migranti clandestini, mostrata da alcuni movimenti populisti sta mettendo a rischio il carattere aperto ed inclusivo della nostra comunità. Ovunque in Europa cresce l’intolleranza, l’appoggio ai partiti xenofobi e populisti, la discriminazione, l’indebolimento alle regole della legge. È nel nostro vitale interesse reagire a queste tendenze allarmanti, per difendere la costruzione europea e la sua missione”.
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