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23/11/24 ore

Chi ha gabbato la Gabanelli



C'è chi la voleva addirittura Presidente della Repubblica (poi chissà a quale titolo politico-istituzionale), Milena Gabanelli è ora nell'invidiabile condizione di potersi permettere di dire "no" come ben pochi in Rai avrebbe il coraggio di fare al suo posto.

 

A quanto sembra Campo dell'Orto le promise più o meno la luna, per gli standard aziendali. Col cambio dei vertici si sarebbe dovuta invece accontentare di un satellite artificiale, per giunta in coabitazione. La sua risposta è stata una risentita richiesta di aspettativa senza stipendio, che di questi tempi fa più che mai curriculum, accrescendo la già buona reputazione che la brava giornalista si è costruita col programma Report, tra inchieste scomode e qualche minestrina riscaldata proposta nei tempi utili al regime.

 

Gabanelli avrebbe dovuto creare e dirigere – come riporta repubblica.it - un nuovo grande portale Rai24.it con una squadra di oltre 80 giornalisti e una sezione dedicata al data journalism, che avrebbe "permesso col tempo di valorizzare il lavoro dei suoi 1600 giornalisti sul web, anticipandole notizie sull'online e fornire contenuti realizzati ed informazioni di cui sono depositari, e che, per ragioni di spazio, non possono essere condensate nei telegiornali". Per farlo si sarebbe dovuto fare prima tabula rasa dell'esistente, tagliando qualche testa oltre alle fin troppe testate, a partire proprio dall'inconsistente rainews.it che con “poco più di 100.000 utenti unici, si piazza al 35° posto di tutte le testate online.

 

Con il cambio della guardia aziendale, a Gabanelli è stato invece offerto proprio di rimettere mano a ciò che c'è: "...dentro al sito di Rainews.it (il cui direttore è lo stesso di Rainews 24, Antonio Di Bella), senza – a detta della diretta interessata - una definizione dei tempi, con risorse inadeguate a coprire le 24 ore, e senza nessuna possibilità di decollare decollare proprio perché è sbagliato il presupposto: i colleghi non anticipano le loro notizie dentro al sito di una testata vissuta come concorrente”.

 

Così, l'eroina del giornalismo italiano ha deciso di non “mettere la faccia su un prodotto” non suo, “che non firma (non essendone il direttore responsabile)”, lasciando di stucco il sodale consigliere di amministrazione Freccero, che tanto aveva lavorato per predisporre la nuova offerta di “una redazione di 40 giornalisti (2/3 dei quali selezionati direttamente dalla stessa Gabanelli)”. Non male si direbbe, ma non abbastanza, evidentemente. Lei voleva il banco, sostanzialmente carta bianca, per giunta in piena stagione elettorale. (Poi chissà a quale titolo...). (A.M.)

 

 


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