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30/10/24 ore

Di Maio ci prende per fessi, ancora


  • Antonio Marulo

Il “ministero della propaganda” del governo del cambiamento ha un bel daffare in queste ore per far fronte al gran male che si dice sulla manovra economica.

 

Il giorno dopo la pace condizionata con Bruxelles, si sono rifatti vivi i dioscuri per smentire con le parole la realtà dei fatti.

 

A partire dal paventato aumento dell'Iva, se dovessero scattare le clausole di salvaguardia miliardarie che sono stati costretti a reintrodurre dopo aver detto peste e corna su quelle lasciate in eredità dal precedente governo.

 

Non solo: Luigi Di Maio è voluto andare più nel dettaglio, presentando una lista della spesa scritta a mano e spuntata con la parola magica Fatto, dalla quale arriva la conferma della strategia comunicativa basata sullo schema collaudato, risultato vincente in campagna elettorale e nel corso di questa estenuante luna di miele con una bella fetta di italiani.

 

Il giochino delle favole che ha funzionato così bene, visto dove sono arrivati i grillini sotto l'egìdia (Fico docet) di Casaleggio, viene reiterato a ogni occasione propizia. Non è detto però che possa funzionare ancora a lungo. I sondaggi, ma anche i movimenti di piazza con annesse bandiere bruciate, ci dicono che il vento, quello sì, sta iniziando cambiare.

 

Crescono i malumori e alla prova dei misfatti anche l'elettore-tifoso potrebbe iniziare a irritarsi (o almeno si spera) di fronte al vice-premier stellato che ancora una volta sceglie di prendere tutti per fessi.

 

 


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