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23/11/24 ore

+Europa, Bruxelles val bene un democristiano...



+Europa nacque come escamotage per eludere le pur discutibili regole capestro sulla raccolta delle firme necessarie alle presentazione delle liste elettorali. A distanza di circa un anno siamo al partito politico con tutti i crismi, dopo il suggello congressuale e l'elezione del primo segretario, Benedetto Della Vedova, secondo previsioni che la vigilia un po' tormentata avevano reso tuttavia più incerte, a causa dall'anomala corsa al tesseramento.

 

Schivato il pericolo derivante dalla lista di disturbo dell'intrusa “salviniana” Radaelli, esclusa dalla competizione per violazioni del regolamento sulle iscrizioni, è stato necessario arginare l'assalto al fortino di Marco Cappato. Per l'occasione, ancora una volta il buon democristiano Bruno Tabacci ha saputo offrire i suoi utili e opportuni servigi, in accordo - s'immagina - con Emma Bonino.

 

Le hanno chiamate truppe cammellate, le sue, accorse a Milano in "torpedone" dal Sud (guidato da un'altra vecchia gloria sempre democristiana, Angelo Sansa), a quanto pare quasi senza sapere il perché. Risultato: la lista del navigato politico Dc in appoggio al segretario eletto ha ottenuto il maggior numero di consensi, senza i quali Della Vedova non ce l'avrebbe fatta.

 

La sponda più “radicale”, diciamo, del congresso – che pur ci ha messo del suo con la doppia candidatura di Cappato e di Fusacchia – non l'ha presa benissimo: si è sentita scippata della vittoria da un vecchio filibustiere delle tessere; ma per ora ha abbozzatto, in attesa di conoscere come si mette la faccenda. Alle porte c'è una dura campagna, c'è il dilemma Calenda e il suo appello all'unità “europeista”. E poi ci sono le liste - le famigerate - da comporre per le elezioni europee di maggio. Non è tempo quindi per sbattere la porta. Almeno così sembra il giorno dopo. Per ora, come allora (il 4 marzo a Roma), Bruxelles val bene un democristiano. (A.M.)

 

 


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