Nelle migliori tradizioni della cosiddetta Prima repubblica, l’immediato post-voto amministrativo è stato un profluvio di “abbiamo vinto!”. A seconda del punto di vista dal quale si guarda l’esito della tornata elettorale, tutti si possono sentire infatti in diritto di cantar vittoria.
Così, in sintesi, si apprende dai commenti televisivi a caldo che:
- ha vinto il centrosinistra, perché ha conquistato 5 Regioni su 7;
- ha vinto il centrodestra, perché ha evitato il sei a uno, sfiorando il 4 a 3;
- ha vinto la Lega di Salvini, che oltre a stravincere in Veneto cresce anche in regioni insospettabili;
- ha vinto il Governatore Zaia, con il cappotto della sua lista personal-leghista;
- ha vinto Tosi, con l’ottimo successo della sua lista personaleghista-antiSalvini in Veneto;
- ha vinto Grillo, che mantiene sostanzialmente il consenso di due anni fa;
- ha vinto il cosiddetto direttorio del Movimento 5 Stelle, capace di sedurre a prescindere dal capo-comico;
- ha vinto Forza Italia, che conquista la Liguria, approfittando delle divisioni nel Pd;
- hanno vinto Civati e Cofferati, che contribuiscono con il candidato di disturbo a far perdere Paita in Liguria;
- ha vinto il Pd, che conferma il trend di conquiste regionali dei suoi candidati;
- ha vinto Renzi, che è riuscito a "prendersi" la Campania con "l’impresentabile" De Luca;
- hanno vinto i rottamati, che conquistano, con i vecchi tromboni De Luca ed Emiliano, Campania e Puglia;
- ha vinto la minoranza Pd, che da oggi potrà alzare la testa e chiedere il conto a Renzi;
- hanno vinto i renziani, che possono dimostrare alla minoranza del Pd che se ci si divide si perde;
- ha vinto Berlusconi, che con Toti conferma di poter ancora affascinare con i suoi “cavalli di Caligola”;
- hanno vinto gli astenuti, circa il 50%...
E in attesa di capire, fra l'altro, con quale motivazione Angelino Alfano trasformerà la debacle del Ncd in risultato positivo, registriamo - fuori dal contesto propriamente elettorale (a latere) - la vittoria del “sondaggista” Piepoli, che ancora nel 2015 (anno del signore) è apparso col sorrisetto beffardo nel salottino di Bruno Vespa. Più in generale, hanno vinto i "maghi" della statistica e le loro inutili rilevazioni che fanno da spalla alla solita compagnia di giro televisiva nelle ore di sterile dibattito, preceduto ad ogni piè sospinto dalla frase d'ordinanza “se i risultati reali confermeranno le proiezioni…”
Ma su tutti ha vinto Enrico Mentana, in arte Chicco. Il deus ex machina dell’informazione della Tv di Urnano Cairo aveva minacciato le dimissioni se non fosse andata in ondata la sua tradizionale maratona elettorale su La7, a causa di uno sciopero dei tecnici. La protesta è rientrata: per paura… Chapeau!
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