Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

17/11/24 ore

V Marcia di Pasqua per l'Amnistia promossa dal Partito Radicale (16 aprile 2017)



Eccoci nuovamente, a distanza di circa tre mesi dalla giornata del Giubileo del carcerato, considerata la permanenza nello stato di necessità ed urgenza, a chiederti di marciare ancora con noi nel giorno di Pasqua, affinché lo Stato di Diritto possa e debba prevalere nella vita pubblica del Paese, partendo proprio dalla sofferenza in cui versa la giustizia italiana.

 

Questa nuova mobilitazione mira a ribadire la necessità di un'amnistia perché le nostre istituzioni fuoriescano dalla condizione criminale in cui si trovano rispetto alla nostra Costituzione, alla giurisdizione europea, ai diritti umani universalmente riconosciuti e alla coscienza civile del Paese.

 

Perché Marciamo

 

Si marcerà per ricordare che: Al 30 giugno 2016 i processi pendenti erano 3.800.000 nella giustizia civile e 3.230.000 in quella penale, per un totale di 7.030.000 processi che affollano le scrivanie dei magistrati, ai quali vanno aggiunti circa un milione di procedimenti nei confronti di ignoti;


Ricordiamo le parole di MARCO PANNELLA: «La nostra richiesta di AMNISTIA non è quel "gesto di clemenza" che chiede il Papa. Noi vogliamo un'amnistia "legalitaria", cioè che ripristini le condizioni di legalità costituzionale nei tribunali e nelle carceri, contrapposta a un'altra amnistia: quella strisciante, clandestina, di massa e di classe che si chiama "PRESCRIZIONE".

 

Noi vogliamo un'amnistia che sia propedeutica a una grande riforma della giustizia penale. Chiediamo anche una riforma della giustizia civile, la cui paralisi penalizza i privati e le imprese, scoraggia gli investimenti esteri e comporta costi enormi per l'economia nazionale. Chiediamo una Grande Amnistia per la Giustizia, per la Costituzione, per la Repubblica». L'amnistia di classe, arbitrio nelle mani della magistratura, anche nell'anno 2016 ha cancellato 132 mila processi.

 

Vera amnistia sommersa, negli ultimi 10 anni la prescrizione ha mandato al macero oltre 1,5milioni di processi, quelli dei potenti e di chi si può permettere la migliore difesa, condannando al carcere i più poveri e indifesi, riempiendo le celle di reati bagatellari.


Sono circa 1000 ogni anno i casi di ingiusta detenzione ed errori giudiziari riconosciuti in seguito a sentenza di revisione. Nel solo 2016 la cifra spesa dallo Stato per risarcimento delle ingiuste detenzioni ammonta a 42 milioni di euro.


Anche per quanto riguarda le carceri le cose non vanno meglio: al 31 gennaio 2017, dai dati forniti dal Ministero della giustizia, nei 191 istituti di pena della Penisola risultavano presenti oltre 55.381 detenuti, rispetto a una capienza ottimale di 50.174. Sono numeri che testimoniano il perdurare di uno stato di sovraffollamento delle strutture che noi riteniamo essere persino più grave, poiché i dati delle "capienze regolamentari" non tengono conto delle numerose celle chiuse, inagibili o in fase di ristrutturazione che si trovano pressoché in ogni struttura.


A tutto questo vanno aggiunti gli annosi problemi che affliggono la maggior parte della popolazione detenuta: celle fatiscenti e insalubrità delle strutture, malfunzionamento dell'assistenza sanitaria, carenza cronica di attività trattamentali (lavoro, studio, sport), difficoltà per i detenuti fino all'impossibilità di mantenere rapporti affettivi con i propri familiari, mancate risposte alle istanze presentate ai magistrati di sorveglianza i quali risultano pochi in pianta organica rispetto ai compiti che ogni singolo magistrato deve svolgere (solo 204 in tutta Italia e ne mancano 14), inoltre risultano essere mal distribuiti, difficile accesso alle pene alternative, mentre per i detenuti stranieri continua a rimanere un miraggio poter incontrare e ricevere l'assistenza di un mediatore culturale.
Il 78 per cento dei ristretti è affetto almeno da una condizione patologica, di cui almeno per il 40 per cento da una patologia psichiatrica.

 

Questo a causa di una riforma, quella delle legge 81 sull'abolizione degli Opg, incompleta e interpretata distrattamente, che ancora deve mettere mano a numerosi punti in sospeso: il rispetto del principio di territorialità, in particolare per le donne, la corretta applicazione delle misure di sicurezza provvisorie, la riforma del principio di pericolosità sociale che permette il nefasto ''doppio binario'', retaggio penale del Codice Rocco, le liste di attesa per le Rems (241 persone, di cui molte in carcere), il potenziamento dei Dipartimenti di salute mentale e delle comunità terapeutiche psichiatriche, la necessaria gradualità, da parte della magistratura, dell'invio in Rems considerate dalla legge come strutture terapeutiche residuali per i casi più gravi.


Resta alta la percentuale dei detenuti in attesa di giudizio (35%), e assieme a questo dato si registra anche la promiscuità tra detenuti in attesa di giudizio e condannati definitivi. Sono circa 20.000 i detenuti che devono scontare meno di 3 anni.

 

 


Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, nella Mozione Generale approvata dal 40º Congresso tenutosi a Roma, nel carcere di Rebibbia, il 1, 2 e 3 settembre 2016, ha stabilito ''la prosecuzione della battaglia storica di Marco Pannella per l'amnistia e l'indulto quale riforma obbligata per l'immediato rientro dello Stato nella legalità''. La crisi della giustizia e il protrarsi della non applicazione del dettato costituzionale pongono in grave pericolo l'esistenza dello Stato di diritto, come ci ammonisce da tempo il Consiglio d'Europa attraverso le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo: non dobbiamo mai dimenticare, quanto invece ricordare e denunciare con forza come l'Italia sia costantemente, da almeno trent'anni, condannata per violazione dell'art. 6 della CEDU, riguardante la ''ragionevole durata del processo'', diritto umano tutelato anche dalla nostra Costituzione all'articolo 111, secondo comma.

 

E ancora una volta - infine - sentiamo il dovere di sottolineare anche il richiamo - troppo trascurato dagli addetti, dai media e dall'opinione pubblica - all'importanza che avrebbe una riforma della giustizia al fine di garantire al Paese la ripresa in ogni settore dell'economia, affaticata e depressa a causa del malfunzionamento del sistema giudiziario nei suoi aspetti penali come in quelli civili.

 

Noi ci ritroviamo nelle parole di Papa Francesco anche quando si è pronunciato contro l'ergastolo, definendolo ''una pena di morte nascosta'' o quando si è espresso contro l'abuso della carcerazione preventiva o dell'isolamento praticato nelle carceri di massima sicurezza. [23 ottobre 2014, Sala dei Papi, incontro con una delegazione di giuristi cattolici]. Oltre al Santo Padre, a favore di un provvedimento di amnistia a più riprese si sono espressi rappresentanti di primo piano della Conferenza Episcopale Italiana, di altre realtà del mondo cattolico e di associazioni laiche che da anni si battono per i diritti degli ultimi.


È urgente ora che le massime istituzioni della Repubblica facciano sentire la propria voce, che il Governo e il Parlamento si attivino per accogliere o respingere le proposte del Partito Radicale o per trovare altre soluzioni in grado di risolvere efficacemente questi problemi, non di rinviarli e aggravarli. È urgente interrompere la cortina di indifferenza e di silenzio con cui si cerca di eludere questi problemi. La disinformazione, la mancanza di conoscenza e l'assenza di confronto e dibattito paritario non violano solamente i diritti di questa o quella forza politica - e in questo caso del Partito Radicale - ma colpiscono alla radice uno dei fondamenti del corretto funzionamento di ogni democrazia. È dunque urgente che la stampa e, in particolare, il servizio pubblico radio televisivo interrompano un comportamento fortemente lesivo dei diritti dei cittadini e consentano finalmente di conoscere e giudicare questa proposta, così come il confronto sulle altre grandi questioni centrali del nostro tempo.


Per tutto questo, ci rivolgiamo con fiducia a te affinché tu voglia essere presente con noi il 16 Aprile a Roma alla grande ''Marcia di Pasqua, per l'Amnistia, l'Indulto, la Giustizia e la Libertà'', dal carcere di Regina Coeli a Piazza San Pietro

 

 

Amnistia per la Repubblica

 

V Marcia di Pasqua per l'Amnistia 

16 Aprile 2017 / partenza ore 9,30

dal carcere di Regina Coeli a Piazza San Pietro

  

Aderenti 

  

Associazioni:

 

Associazione Ristretti Orizzonti; Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia; Associazione Stefano Cucchi Onlus; Associazione Migrare; Associazione Vale la Pena; Associazione per la Giustizia Piero Calamandrei;Associazione A Roma Insieme; Associazione Nessuno Tocchi Caino; Consulta penitenziaria di Roma; AssoTutela; Associazione Il Detenuto Ignoto; Associazione A Buon Diritto; Associazione Semi Di Libertà; Comunità la Collina;Cooperativa Sociale Pronto Intervento Disagio; Associazione VIC Volontari in carcere; Associazione Il Viandante; Associazione Fuori Dall'Ombra; Lega Italiana per il Divorzio Breve; Camera Penale Roma; Commissione carcere della Camera Penale di Roma; Unione Camere Penali Italiane; Osservatorio carcere dell'Unione Camere Penali Italiane; Associazione Culturale Bellami Foggia; Associazione CHANGES; Associazione Made in Jail; Associazione nazionale vittime errori giudiziari; Circolo culturale Bellamì; LIDU Lega italiana diritti umani; Associazione Errorigiudiziari.com; Istituto Luca Coscioni; Associazione Maria Teresa Di Lascia; Associazione Coscioni; Aiga Associazione Giovani Avvocati; Comunità mozambicana in Italia; Radicali italiani; Associazione Noi siamo Chiesa; Redazione di Quaderni Radicali; Agenzia Radicale; Associazione Amici di Quaderni Radicali; Associazione Nazione Rom; Avvocati Senza Frontiere; Movimento per la Giustizia Robin hood; Associazione Non c'é pace senza giustizia; Associazione Antigone;

   

Personalità della politica e dell'associazionismo:

 

Alessandro Prandi garante Comune Alba (CN), Ilaria Pruccoli garante Comune Rimini, Stefano Anastasia, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio; Bruno Mellano, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Piemonte; Roswitha Flaibani, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Vercelli; Luisa Ravanelli, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Brescia; Giuseppe Tuccio, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Reggio Calabria; Maria Mussini, senatrice segretario commissione giustizia (Misto); Sergio Pizzicante, Deputato (Ncd); Giancarlo Lehner, già Deputato (Pdl); Franca Chiaromonte giornalista, già senatrice (PD); Annalisa Chirico, presidente dell'associazione Fino a Prova Contraria; Elisabetta Rampelli, presidente Unione italiana Forense; Ornella Favero, presidente di Ristretti Orizzonti e della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia; Ilaria Cucchi, presidente dell'Associazione Stefano Cucchi; Shukri Said, presidente Associazione Migrare; Lillo di Mauro, presidente della Consulta penitenziaria di Roma; Michel Emi Maritato, presidente di AssoTutela; Paolo Strano, presidente dell'associazione Semi di Libertà; Eugenio Sarno, presidente Uilpa polizia penitenziaria; Loris Facchinetti vicepresidente vicario del tribunale Dreyfus; Emanuele Mancuso, avvocato, volontario per Nessuno Tocchi Caino; Michele Leonardi, avvocato, volontario per VIC; Lucia Ercoli, responsabile sanitario di Medicina Solidale; Dott. Gianfranco Oppo, Garante detenuti di Nuoro; Antonio Stango, presidente della Lega italiana diritti umani; Carlo Mele garante della Provincia di Avellino; Direttore della Caritas di Avellino; Delegato regionale della Caritas per la Campania; Roberto Paolucci già assessore regionale Puglia; Aderiscono la senatrice Monica Cirinnà (Pd); Esterino Montino sindaco del Comune di Fiumicino;Sergio Steffenoni garante dei detenuti del Comune di Venezia; Francesco Racchetti garante dei detenuti del Comune di Sondrio; Gabriele Magno avvocato e Presidente dell'Associazione nazionale vittime errori giudiziari; Eros Cruccolini garante dei detenuti del Comune di Firenze; Armando Michelizza garante dei detenuti del Comune di Ivrea; Andrea Raspanti, consigliere comunale di Livorno; Pietro Rossi garante dei detenuti della Regione Puglia; Sonia Caronni Garante dei detenuti del Comune di Biella; Francesca Scopelliti, giornalista e Presidente Fondazione Enzo Tortora; Franco Corleone, Garante diritti detenuti Regione Toscana; Luigi Manconi Presidente Commissione Diritti Umani Senato; Barbera Maurizio, già Direttore del carcere di Rebibbia; Carla Rocchi, Presidente ENPA; Roberto Cavalieri Garante dei Detenuti del Comune Parma; Alberto Gromi Garante dei Detenuti del Comune di Piacenza; Marcello Maringhelli garante regionale diritti dei detenuti Emilia Romagna; La Camera penale di Bologna; Enrico Buemi senatore; Luigi Compagna senatore; Enza Bruno Bossio deputata; Lucio Barani, Senatore; Benedetto Lattanzi, giornalista, fondatore di Errorigiudiziari.com; Valentino Maimone, giornalista, fondatore di Errorigiudiziari.com; Mauro Alessandri, Sindaco del Comune di Monterotondo; Tonino Lupi, Assessore Comune di Monterotondo; Tiziano Arlotti, Deputato PD; Alessia Petraglia, Senatrice (Sel); Gianni Melilla Deputato Sel; Marisa Nicchi, Deputata Sel; Agostino Siviglia, Garante dei detenuti Regione Calabria; Luigi Lacquaniti, Deputato Pd; Tiziano Arlotti, Deputato PD; Loredana De Petris, Senatrice sel; Aderisce Elisabetta Laganà Garante dei detenuti Comune di Bologna; Roberto Masia, Capogruppo consiliare sinistra unita per il socialismo europeo; Luciano Uras senatore SEL; Giuseppe De Cristofaro, Senatore e Coordinatore della segreteria di Sinistra Italiana; Franco Carraro, Senatore Fi; Vincenzo Vita già Deputato e giornalista; Claudio Moreno già Ambasciatore a Dakar; Walter Verini deputato Pd, capogruppo della Commissione Giustizia della Camera; Mario Marazziti Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati; Danilo Leva Deputato PD; Gea Schirò Deputata Pd; Ministro della Salute Beatrice Lorenzin; Giovanni Paglia, Deputato Sel; Brando Benifei Deputato Europeo; Sandro Gozi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Partito Democratico

 

Religiosi:

 

Don Luigi Ciotti Associazione Libera, Don Sandro Spriano, Cappellano nel carcere di Rebibbia; Padre Franco Incampo , rettore della Chiesa Santa Lucia al Gonfalone di Roma; Don Nicolo' Porcu, Cappellano nella Casa di reclusione di Lode' - Mamone; Don Ettore Cannavera, già Cappellano e Fondatore della Comunità la Collina;  Don Francesco Tamponi, già Cappellano nel carcere di Tempio; Padre Guido Bertagna; Suor Fabiola Catalano; Silvio Alaimo Cappellano Trieste; Roberto Zordan, Padre comboniano missionario; Don Vincenzo Russo, Cappellano carcere di Sollicciano

 

Altre adesioni:

 

Piero Pelú, Cantautore e leader dei Litfiba; Flavia Fratello, Giornalista e Conduttrice televisiva; Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presa Diretta; Lucia Annunziata, Giornalista e conduttrice Rai; Adriano Sofri giornalista; Alberto Matano, Giornalista e conduttore della trasmissione di Raitre Sono Innocente; Gad Lerner, Giornalista e conduttore; Oliviero Toscani; Alessandro Cecchi Paone; Gianluca Peciola (consigliere romano SEL); Piero Sansonetti, giornalista direttore del Dubbio; Silvio Palermo, presidente MiJ; Simonetta Dezi, giornalista parlamentare; Avvocato Marco Arcangeli; Erri De Luca, scrittore; Gianmarco Chiocci, giornalista, direttore de Il Tempo; Fabio Anselmo, avvocato; Maria Brucale, avvocato; Cristiano Sandri, avvocato; avv. Gian Ettore Gassani presidente dell'associazione matrimonialisti italiani,Giuseppe Pisauro, avvocato; Cinthia Bianconi, avvocato; Francesca D'Aloja, scrittrice; Iaia Vantaggiato,  giornalista;  Dimitri Buffa, giornalista; Andrea Colombo, giornalista; Letizia Paolozzi, giornalista, scrittrice; Sandro Provvisionato, giornalista; Marco Risi, regista; Francesco Patierno, regista; Giovanni Albanese, artista, regista; Laura Palmieri, artista;  Eros Renzetti, artista; Paolo Bielli, artista; Marina Elena Haas, artista; Paolo Bielli, artista; Vincenzo Mazzarella, direttore della Galleria Monserrato '900; Maria Luigia Cirillo artista; Massimo Modula, artista; Adolfo Ceretti professore di criminologia; Avvocato Ambra Giovene; Sandro Veronesi, scrittore; Fulvio Abbate, scrittore; Enrico Trantino, avvocato presidente camera penale di Catania; Bacchetti Filippo, avvocato; Cutonilli Valerio, avvocato e scrittore; Addabbo Porzia, regista; Francesca Romana Ferri, operatrice antiviolenza Roma; Aderisce l'avvocato Giorgio Vaccaro; Paola Bulbarelli giornalista; Azzaro Angela, giornalista; Pallotta Lina, docente di fotografia; Marco Vichi, scrittore; Piero Sansonetti, giornalista direttore del Dubbio; Barbara Alessandrini, giornalista; Arturo Diaconale direttore de L'Opinione, membro consiglio amministrazione Rai, Presidente del Tribunale Dreyfus; Andrea Pamparana, giornalista; Enzo Magosso, giornalista; Mariella Venditti, giornalista; Elena Pinzuti, artista; Alessandro Costa, artista; Maurizio Tortorella, giornalista; Paolo Izzo, Scrittore;

 

- Intervista a Geppi Rippa in occasione della Marcia di Pasqua 2017 (Liberi Tv)

 

 


Aggiungi commento