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16/11/24 ore

Berlusconi "obbigato a restare", Silvio forever non è solo un film


  • Antonio Marulo

C’è chi (l’antiberlusconiano in servizio permanente effettivo) ha temuto davvero di perdere la fonte primaria delle proprie fortune; c’è chi (l’elettore del Pdl) ha creduto - terrorizzato - di dover ora scegliere fra Alemanno, Santanché, Mussolini e Polverini; c’è chi (Romano Prodi) ha forse dubitato che le sue doti paranormali da spiritista anni Settanta non fossero più quelle di una volta… e, invece, tutto è filato come previsto dal purosangue Umberto Bossi: "si ritira? Non credo, ha un sacco di processi”.

 

Così, Berlusconi ha impiegato poco a tornare sui suoi passi. Non si farà più da parte, resta in campo con l’obiettivo, non per altro, di “riformare il pianeta giustizia”. Ovviamente, nulla a che vedere, come dimostra un ventennio di potere, con ciò che serve al sistema di ingiustizia italiano. Qui si tratta di consentire che ad “altri cittadini non capiti ciò che è capitato” a lui con la condanna in primo grado per frode fiscale nel processo Mediaset.

 

Da questa missione salvifica, quindi, scaturisce il suo “obbligo” di non gettare la spugna. Il regime al crepuscolo potrà pertanto contare ancora su uno dei suoi protagonisti fondamentali.

 

Silvio forever non è solo un film di Roberto Faenza. Con buona pace anche di quelli che alla notizia sulla condanna avevano pensato al colpo di grazia.

 

 


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