XI congresso di Radicali Italiani. Dopo l'avvio un po' opaco con le relazioni di ieri, l'atmosfera leggermente caotica e confusa del post commissioni è stata ravvivata e reindirizzata, manco a dirlo, dal solito cavallo vincente, Marco Pannella. Il leader radicale, in un intervento fiume con qualche innovazione tecnologica non sottovalutabile, ha "svegliato" il pubblico del congresso riportando ai partecipanti un po' del senso dell'agire radicale ed un po' di "fatto politico", pur lasciando, forse volutamente, aperte alcune questioni.
In soldoni, le due citazioni da Radio Radicale (una su un libro di Paolo Prodi ed una da 'Stampa e regime' di Massimo Bordin) inserite nel suo intervento, gli hanno fornito il la per lanciare un messaggio-ricetta durante il solito ripercorrere congressuale dei temi centrali della politica radicale attuale e storica: approfondimenti che ci consentono di definire un intervento pannelliano come una galassia di contenuti di cui è spesso difficile cogliere le leggi e le prospettive, pur subendone il fascino.
La questione sottesa è quella centrale: l'amnistia, il ruolo dello Stato e quello della Chiesa. Il diritto "naturale" può essere un diritto naturalmente acquisito…i diritti umani possono esserlo. Il rispetto di quei diritti può vedere impegnata la Chiesa come referente privilegiato per quel tipo di istanze nei confronti dello Stato? Uno Stato che con quella Chiesa ha firmato un concordato e che a quella Chiesa deve parte della sua genesi storico-culturale, uno "stato criminale" che potrebbe essere rappresentato abbastanza coerentemente nella persona di un Presidente della Repubblica che ha anche ufficialmente espulso la "prepotente urgenza" dalle sue dichiarazioni, forse sempre per coerenza. Al fianco dei radicali, a dover e poter sostenere genuinamente questa lotta (quella sull'amnistia) non potrebbe esserci proprio la Conferenza Episcopale? Chi miglior compagno politico?
La questione irrisolta, tra una richiesta a Beppe (Grillo) di contattarlo perché potesse spiegargli il muro contro cui stava andandosi a schiantare (Tonino Di Pietro), l'eventualità di un Lama donna in Tibet e l'affascinante immagine dello spirito di Saddam che trasmigrava nei suoi assassini Bush e Blair, è rimasta quella interna…In attesa dell'imminente congresso italiano del PRNTT e di quello Transnazionale che, previsto tra due anni, potrebbe essere anticipato per ciò che sta accadendo in Mali, si dovrà lanciare una campagna iscrizioni…è ancora possibile realizzare quello che in principio, come dichiarato ieri sera nella sua relazione da Angiolo Bandinelli, era il progetto del partito Transnazionale? Quello sarebbe probabilmente uno dei presupposti più utili per la realizzazione di quegli Stati Uniti d'Europa che, assieme all'Amnistia, questo congresso invoca come un bisogno non più procrastinabile.
In attesa di un bilancio, positivo o negativo che sia, la questione che più salta all'occhio è ancora che senza il "risolutore" Pannella questo movimento sembra sempre più la rappresentazione di quel caotico cuore delle galassie che ha costantemente sia la possibilità di creare universi che quella di creare vuoto cosmico. Per il momento, aspettiamo la fine di questo XI Congresso.
- Congresso RI - Prima giornata (video da radioradicale.it)
- Congresso RI - Seconda giornata (video da radioradicale.it)
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