“Negli ultimi trent'anni non c'è stato governo, soprattutto se aveva una immagine forte, che non abbia avuto problemi con il sistema della giustizia… Di fatto ogni tipo di governo ha avuto problemi con magistrati più o meno combattivi. Non c'è stato neppure bisogno di prendere di mira il presidente del Consiglio…” - così Paolo Mieli, editorialista e storico, ex direttore del Corriere della Sera e ex presidente di Rcs parla in una intervista a Radio24, riproposta di rimando da Dagospia. “… Prima - dice - il potere giudiziario risponde in modo risentito attraverso i suoi organi ufficiali. Poi qualche pm di qualche parte d'Italia parte con un'inchiesta. Non c'è un'organizzazione, non ci sono ordini dall'alto, ci sono però degli automatismi. Quel pm parte perché sa di trovare intorno a sé il consenso della categoria. Come poi vada a finire l'inchiesta, magari dieci anni dopo, è del tutto irrilevante…” . Di questo parla Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, in una conversazione con Luigi O. Rintallo della redazione di QR e AR…
Sull’incarico come presidente del Consiglio a Mario Draghi, già presidente per otto anni della BCE (la banca centrale dei 19 paesi dell'UE che utilizzano l’euro), si condensano molti aspetti ma su un unico registro: nessuno è contrario. I partiti della fallimentare maggioranza dimissionaria, la contraddittoria e confusa opposizione di centrodestra, tutti sembrano sgomitare nel definirsi pronti a un voto favorevole in Parlamento. Il che è forse inevitabile e necessario.
Quali saranno le mosse del presidente incaricato non è dato per ora di sapere, considerando le alchimie su cui spingeranno i detriti dei partiti in campo, le fameliche burocrazie, gli intellettuali avvezzi al soccorso al vincitore. La crisi è grave e la sensazione che il presidente incaricato si muoverà con autonome decisioni è molto fondata e diventa ritrita la questione, a cui gran parte del subalterno sistema informativo del Belpaese si dedica, se a breve si farà un governo politico, di tecnici o onnicomprensivo. Più importante è cercare di capire in quale contesto lo stesso si muove e su quali idee guida intenderà caratterizzare questa sua esperienza.
Ne discutono in questa fase il direttore di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali Giuseppe Rippa e Luigi O. Rintallo della redazione, provando a leggere sia i presupposti di questa crisi che i possibili sviluppi della stessa…
Molte volte, come redazione di «Quaderni Radicali», ci siamo confrontati con Emanuele Macaluso e quasi sempre in una condivisione di fondo delle analisi e dei giudizi. Nell’ora della sua scomparsa, avvenuta ieri notte al Gemelli di Roma, ritornano alla mente i suoi interventi, ricordiamo la voce delle tante interviste telefoniche o lo sguardo sempre vigile, rivelatore della sua acutezza e prontezza nel cogliere l’essenziale delle questioni politiche. Macaluso è stato, insomma, un interlocutore importante per il dibattito pubblico e se ne sentirà la mancanza specie nella situazione attuale.
Come è noto l’indice Rt (capacità di espansione della epidemia Covid-19) costituisce insieme a altri 21 criteri (per esempio: occupazione posti letto, ricoveri, casi sintomatici, casi nelle Rsa, ecc. ecc.) la base che definisce gli ingressi o le uscite delle Regioni e delle Province autonome (o solo una parte di esse) dalle zone rosse, arancione o gialla che il Ministero della Salute, con una intesa con i presidenti delle singole Regioni (che in molti casi dicono di non essere al corrente di alcuni di questi criteri di fatto non noti…) decide con una ordinanza… Dei criteri e delle conoscenze, molte speso ammantati da segretezze del tutto fuor di luogo, ne parla, con il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa, il professor Giuseppe Moesch, già professore ordinario di Economia Applicata e Trasporti di Cagliari, del Politecnico di Milano e di Salerno.
- Indice contagiosità Rt: le nostre vite definite al tempo del Covid-19 (Agenzia Radicale Video)
Confezionare un involto con carta colorata per un pacco-dono riciclato: si potrebbe sintetizzare così l’impressione che si è ricavata dal forum di presentazione dell’ultimo fascicolo della rivista edita dalla Fondazione Italianieuropei, svoltasi on line sabato scorso. Il confronto, cui partecipavano ben tre ex presidenti del Consiglio (Amato, D’Alema e Renzi), aveva come tema le prospettive politiche della sinistra e dava quasi l’impressione che i partecipanti fossero estranei alla gestione del Paese di quest’ultimo quarto di secolo. L’interesse del confronto è consistito, innanzi tutto, nel dare conferma di quanto a sinistra si sia lontani dall’affrontare la “questione liberale”. Ne parlano in un confronto video Roberto Granese, Luigi O. Rintallo e Giuseppe Rippa in Agenzia Radicale Video.
- Sinistra: il cantiere di D’Alema, un deposito di antiche ferraglie (Agenzia Radicale Video)
Dovevano arrivare le piogge autunnali e le prime brume di novembre perché di punto in bianco, dall’interno del PD, il Meccanismo di stabilità europeo (Mes) perdesse l’aura di scelta preferenziale (in questo caso sulla sanità) per la risoluzione delle difficoltà in cui versa il bilancio statale e addirittura vedesse svanire ogni attrattiva agli occhi di chi, sino a poche settimane or sono, ne faceva motivo per additare come cocciuti sprovveduti quanti facevano resistenza… di Luigi O. Rintallo
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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