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15/05/24 ore

POLITICA

Referendum riduzione parlamentari: crisi della politica e altro … Conversazione Pergameno-Granese

Proseguendo il lavoro di informazione e documentazione sul referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari (a cui l’intero sistema informativo, a poco più di un mese dalle votazioni, non ha dedicato se non marginali e confusi spazi di conoscenza ai cittadini) Quaderni Radicali e Agenzia Radicale continuano nel loro sforzo di fornire il massimo di elementi di presentazione dell’argomento e delle sue conseguenze sul quadro istituzionale di un paese in crisi.

 

- Referendum riduzione parlamentari: crisi della politica e altro … Conversazione Pergameno-Granese (Agenzia Radicale Video)

Referendum riduzione parlamentari: audiovideo conferenza stampa presentazione di Quaderni Radicali n. 117

Promossa dalla Nuova Associazione Amici di Quaderni Radicali, si è tenuta nei giorni scorsi,  dopo il lungo lockdown, al Milea Art & Food a Roma la presentazione del numero 117 di Quaderni Radicali "Meno parlamentari, meno democrazia”. La rivista contiene interventi di: Massimo Cacciari, Sabino Cassese, Fabrizio Cicchitto, Giovanni Maria Flick, Giuseppe Gargani, Roberto Granese, Fulco Lanchester, Gianfranco Pasquino, Silvio Pergameno, Luigi O. Rintallo, Giuseppe Rippa, Fabio Viglione. Foto di Gianni Carbotti. Il numero è curato nella impaginazione dal caporedattore Antonio Marulo.

 

- Referendum riduzione parlamentari: audiovideo conferenza stampa presentazione di Quaderni Radicali n. 117 (Quaderni Radicali TV)

Referendum riduzione parlamentari: attacco alla democrazia rappresentativa. Conversazione Rintallo-Rippa

Votare NO al referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, introdotta dalla legge voluta dal M5S, verrà probabilmente presentato dai media come una stravaganza. Al più il confronto (se così può definirsi la pantomima recitata negli studi tv) si giocherà fra due piazze – apparentemente contrapposte – espressione di un’identica vocazione anti-politica: da un lato gli anti-casta, eredi del vaffaday di Beppe Grillo e, dall’altro, gli pseudo-difensori della “Costituzione orizzontale” (la cui versione più recente sono le Sardine, che svolgono egregiamente il compito di condizionare e frenare ogni evoluzione del centro-sinistra in senso liberale) servita più che altro per impantanare il Paese nell’assemblearismo e nei particolarismi…

 

- Referendum riduzione parlamentari: attacco alla democrazia rappresentativa. Conversazione Rintallo-Rippa (Agenzia Radicale Video)

Il taglio dei parlamentari (2)

I grandi giornali e i telegiornali più seguiti non si interessano della questione, almeno sinora, ma questo referendum rappresenta, come vedremo, un momento di grande portata per la nostra democrazia e ad esso é stato interamente dedicato l’ultimo numero di “Quaderni Radicali”, che risulterà utilissimo nei prossimi mesi, senza dimenticare che parlando di politica si dice spesso che la quantità è qualità, e l’osservazione è particolarmente vera proprio nella fattispecie… di Silvio Pergameno

 

- Referendum sulla riduzione dei parlamentari (1) di S.P.

Referendum riduzione parlamentari: media tra non-informazione e disinformazione. Conversazione Granese-Rippa

Il referendum sulla riduzione dei parlamentari, a cui siamo chiamati a partecipare per confermare o non confermare l’assurda legge costituzionale, prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi era previsto il 29 marzo 2020. La pandemia da Covid-19 ha portato ad uno slittamento della data che è stata accorpata, con grave decisione, alle elezioni regionali previste a settembre 2020. L’aspetto più inquietante, al di la del merito, è che sull’argomento, che va a intaccare l’essenza ella democrazia rappresentativa, vi sia l’assenza totale di informazione.

 

- Referendum riduzione parlamentari: media tra non-informazione e disinformazione. Conversazione Granese-Rippa (Agenzia Radicale Video)

Eurogruppo: se l’Europa è solo formalismo burocratico

L’Eurogruppo, l’organismo che riunisce i ministri delle finanze dei Paesi area euro per coordinare le politiche economiche, ha scelto il suo nuovo presidente: l’irlandese Paschal Donohoe. Ha prevalso su Nadia Calvino, che alla vigilia aveva l’appoggio dei principali Stati: Germania, Francia, Spagna e Italia. Avviene così che a capo dell’Eurogruppo sieda ora l’eletto da nazioni che detengono meno del 20% del pil europeo. È l’esito del formalismo burocratico con il quale si è preteso di organizzare l’Unione europea, soprassedendo dall’impostazione di stampo federale che avevano immaginato i padri fondatori. di Luigi O. Rintallo