Superare la Fornero, come nelle ipotesi allo studio sulla ormai famosa Quota 100, tende a favorire i lavoratori anziani con carriere contributive continue a scapito di lavoratori ancora più anziani, ma con carriere lavorative spesso interrotte (come le donne). Ma soprattutto lascia il conto da pagare alle generazioni future. Il perché in questo articolo del Il Sole24ore, che riproponiamo nella nostra rassegna web.
di Vincenzo Galasso (da ilsole24ore.com)
...Ma perché Lega e 5 Stelle vogliono “superare” la Fornero? Per sostituirla con cosa? Nel contratto di governo si fa strada l’ipotesi Quota 100: per poter andare in pensione la somma tra età anagrafica e anni di contributi dovrebbe essere almeno 100. Quindi si potrebbe andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi oppure a 59 anni con 41 anni di versamenti.
Oggi la situazione è diversa. Per una pensione anticipata sono necessari almeno 42 anni (41 per le donne) e 10 mesi di contributi. Per una pensione di vecchiaia almeno 66 anni e 7 mesi e 20 anni di contributi.
Dunque niente quote. Ma possiamo comunque provare a calcolare l’equivalente in quote del sistema attuale. Scopriamo così che una persona che ha iniziato a lavorare a 18 anni, oppure si è laureata riscattando gli anni di università, e ha sempre versato i contributi potrebbe andare in pensione anticipata a 61 anni, dopo quasi 43 anni di lavoro – e quindi a quota 104. Per la pensione di vecchiaia, invece, la quota è molto inferiore: 87, grazie a (quasi) 67 anni di età e 20 di contributi.
Quota 100 per tutti aiuterebbe quindi ad andare in pensione anticipata, ma sfavorirebbe – e di tanto – i pensionamenti di vecchiaia. Non è un dettaglio (politico) da poco, perché pensionati anticipati e di vecchiaia sono molto diversi. Ecco l’identikit: nel 2017, le nuove pensioni anticipate erano 160mila (su 290mila pensioni previdenziali dirette liquidate) per un importo medio di circa 2.000 euro mensili, erogate soprattutto agli uomini (71%), con un’età media di 61 anni. Molto meno generose le pensioni di vecchiaia, in media attorno ai 750 euro mensili, erogate ben più tardi, attorno ai 66 anni e mezzo, e con molte donne tra i percettori.
Naturalmente superare la Fornero costa, poiché consente a nuove coorti di lavoratori di accedere alla pensione anticipata senza alcuna penalizzazione. Difficile capire esattamente quanto, poiché dipenderà dai dettagli della proposta, ma possiamo comunque chiederci a chi toccherà pagare il conto.
Diverse le possibilità. Alcune risorse potrebbero essere risparmiate dalle (già misere) pensioni di vecchiaia, se quota 100 si applicherà a tutti, o se il requisito dei 20 anni di contributi sarà aumentato. Se, invece, il finanziamento avverrà in deficit oppure aumentando i contributi previdenziali, il conto sarà presentato ai giovani lavoratori e alle generazioni future. O potrebbero essere tagliati altri programmi di welfare, con l’effetto di aumentare ulteriormente lo scompenso intergenerazionale nella spesa pubblica italiana...
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