Alla fine pare proprio che sia tutta colpa degli anni ’80. Almeno così emerge dalla nuova vulgata dell’intellighenzia di una certa sinistra che spiega la crisi di sistema del Paese con la deriva individualistica che a partire dal periodo del riflusso avrebbe inquinato la società civile, influendo sul formarsi di una classe dirigente all’altezza dei tempi. di Antonio Marulo
Mentre sulla Polizia di Stato si sono abbattuti tagli consistenti che si ripercuotono sulle esigenze più immediate e quotidiane delle nostre forze dell’ordine, restano in piedi squadre e consulenti sulla cui utilità non tutti sono d’accordo. Su questo tema i Radicali sono intervenuti, il 5 novembre, con un’interrogazione parlamentare: il senatore Marco Perduca si è rivolto ai Ministri dell’Interno, della Giustizia e del Lavoro e delle Politiche Sociali per sapere quanto costa il Dipartimento Anti-sette della Polizia di Stato, in relazione alle competenze accademiche dei suoi referenti e alla sua necessità in base alla casistica in cui il fenomeno delle “sette” incide sull’ordine pubblico. di Camillo Maffia
Eh già, sono “ancora qua: fondamentali protagonisti del cambiamento del paese, centrali per governarlo dopo le elezioni”. A molti potrebbe sembrare una minaccia, comunque è quanto si prefigge l’Udc, che in questa fine settimana, in pompa magna, ha piazzato due colpi: ha battuto sul tempo il tentennante Berlusconi sulla parola Italia nel simbolo; ha messo il cappello per primo sul governo Monti bis dopo le elezioni.
Il 28 e 29 novembre prossimi a Vilnius, capitale della Lituania, vertice dell’Unione Europea con le Repubbliche europee postsovietiche più Azerbagian e Armenia, per trattative su una zona di libero scambio, anche se il bicchiere appare ormai mezzo vuoto, in quanto la Bielorussia non ci sta e soprattutto l’Ucraina di Viktor Yanukovich ha fatto una clamorosa marcia indietro, anche se il premier di Kiev ha annunciato comunque la sua presenza, alla quale ha subito aperto le braccia Catherine Ashton, l’inglese ministro degli esteri (si fa per dire) di Bruxelles e Strasburgo. di Silvio Pergameno
“Caro segretario, non aver paura di noi, di chi ti dice le cose in faccia; devi aver paura di chi te le dice dietro”. “Il Pd parla del «papello» e delle correnti e non dell’occupazione delle donne”. “Le tasse le pagano solo i soliti noti”. “Mi piacerebbe che l’Europa facesse politica”. “C'è una parte di noi che quando Berlusconi andrà in pensione sarà in crisi perchè ha vissuto solo di antiberlusconismo”. “Se vinco sceglierò ministri più bravi di me”. “Bisogna avere il coraggio di tirare il calcio di rigore e noi ci proveremo”. Questi slogan hanno caratterizzato l’intervento di Matteo Renzi alla Festa Democratica di sabato sera a Firenze.
E poi i giovani della Grande Mela decisero di eseguire il “numero 'visita a sopresa': un po' di vita, qualche risata e una scorpacciata di ultraviolenza”. Il frutto colorato e succoso diventa improvvisamente giocattolo a orologeria caricato di furia pronta a scattare dovunque, in qualsiasi momento, contro chiunque: lontani i tempi di quell'Arancia Meccanica che esplodeva nella Grande Londra di Burgess e Kubrick; vicini, troppo vicini, quelli di una violenza giovanile gratuita e annichilente. di Florence Ursino
Nonostante in Italia ci sia 1 separazione ogni 6 minuti e 1 divorzio ogni 10, con l’aumento esponenziale del fenomeno che ha visto dal ’95 al 2010 le separazioni (88.191) cresciute di oltre il 68% e i divorzi (54.160) raddoppiati, facendo di conseguenza aumentare e scatenare la guerra dei figli contesi, aspettando le norme sul divorzio breve, anche il divorzio collaborativo stenta a prendere forma.
Partendo dal n. 108 di Quaderni Radicali, che ha come primo piano la questione giustizia con il titolo emblematico di “InGiustizia”, Paolo Martini, direttore di Radio Radicale conversa con Giuseppe Rippa direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale. Il prefisso privativo, così come riporta la introduzione della rivista, esplicita la gravità delle patologie della giustizia.
Intervista di Geppi Rippa a Radio Radicale a cura di Paolo Martini
“Puttana Eva”. Probabilmente, semplificando all’estremo, il problema sta tutto lì. In fondo, è tutta colpa sua. Troppo intelligente, troppo curiosa, troppo irresistibile, troppo peccatrice: Adamo non ha avuto scampo. Povero, ingenuo Adamo. E la vendetta, da quel momento, è diventata infinita. di Florence Ursino (da Quaderni Radicali 109)
La legge 40 continua ad essere al centro del dibattito politico. Ultima modifica richiesta è concedere anche alle donne che hanno concepito un figlio tramite le tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) di poterlo disconoscere al momento della nascita, possibilità già concreta nel caso delle altre madri.
Una bomba è esplosa all’interno dell’universo grillino e rischia di mandare in pezzi l’intero Movimento a 5 Stelle. Giovanni Favia, consigliere regionale grillino in Emilia-Romagna, in un’intervista alla trasmissione Piazza Pulita, dopo aver elogiato la democrazia e il carattere rivoluzionario del sistema-Grillo, a telecamere spente (pensando di non essere registrato) ha sparato a zero sui vertici del Movimento.