Work in progress a Milano e Roma per il testamento biologico. Se nella capitale, infatti, testamento biologico è al centro di uno degli otto referendum cui è attualmente possibile apporre la propria firma nell’ambito dell’iniziativa Roma Sì Muove, a Milano, in attesa dell’imminente approvazione da parte della giunta di Milano del “Piano di zona” e con esso della Carta dei diritti del malato, elaborati dall’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino, si riapre il dibattito sulla spinosa questione del fine vita.
Nel suo recente colloquio con il Presidente della Repubblica, Eugenio Scalfari ha ricordato come, affrontando oltre venti anni or sono il problema del rapporto fra sinistra italiana e liberalismo, Napolitano parafrasò la famosa frase di Benedetto Croce sul cristianesimo, affermando: “Non possiamo non dirci liberali”. Un bel modo per eludere la questione... di Gianfranco Spadaccia
Reduce da una giornata non proprio facile in tema di tasse sul vizio introdotte con un decreto poi bloccato prima ancora di nascere, il ministro della Salute Balducci cerca “chiarimenti giurisprudenziali” sul fronte della Legge 40, definita dalla Corte Europea per i diritti umani "incoerente". In poche parole si parla di ricorso contro la decisione dei giudici di Strasburgo. Dal canto suo il cardinale Bagnasco trova singolare che la legge italiana sia stata superata e surclassata.
La condanna di Silvio Berlusconi ha riportato in primo piano il tema della riforma della giustizia, vero punto di svolta per avviare quel processo riformatore che da trenta anni non riesce ad imporsi nell’agenda politica, anche perché l’elettorato non è molto sensibile al tema e le resistenze da superare sono fortissime. di Silvio Pergameno
Grande effervescenza per la condanna “definitiva” di Silvio Berlusconi, grandi interrogativi sulle sorti della Repubblica (prima, seconda, terza?), grande spolvero di giudizi, recriminazioni, incertezze, interrogativi. Qualcuno – magari andato in aceto - lascia capire che questa tanto sottolineata “definitività” è solo giuridica, perché il Cav. è ben lungi dal darsi per vinto. Ma a noi liberali cosa viene in mente per prima cosa? di Silvio Pergameno
Ci voleva quel buontempone del principe Hanry, fotografato nudo in una stanza d’albergo di Las Vegas nel corso di uno streap-poker in compagnia di amici, per sollevare nuovamente in Gran Bretagna l’annosa questione del confine fra libertà di stampa e diritto alla privacy.
La pronuncia della sentenza della Corte di Cassazione sul processo a Berlusconi può essere esaminata da vari punti di vista. Grillo l’ha definita un evento paragonabile alla caduta del Muro di Berlino per la politica italiana. Certamente segna uno spartiacque, ma davvero muta qualcosa nel giudizio che gli italiani hanno espresso e continueranno a esprimere sul leader del centrodestra? di Luigi O. Rintallo
La piccola Celeste, affetta da atrofia muscolare spinale, a cui era stata interrotta la cura sperimentale con cellule staminali adulte, deve poter proseguire il trattamento perché è in pericolo quotidiano di vita, in attesa della decisione definitiva del tribunale sul caso che vede sotto indagine gli Spedali civili di Brescia e la Stamina foundation del prof Vannoni. È quanto stabilito dal giudice del lavoro del Tribunale di Venezia Margherita Bortolaso in una seconda ordinanza, dopo che in una prima aveva stabilito il rinvio della decisione al 28 agosto.
A chi si chiede come mai sia così difficile per il nostro sistema produttivo competere nell’era della globalizzazione con quelli del resto del mondo, basta soffermarsi su un piccolo episodio riportato in questi giorni dai quotidiani. Proprio mentre l’amministratore delegato Fiat, Marchionne, dichiarava che in Italia è oramai impraticabile svolgere l’attività produttiva, si leggeva di un caso che pur nelle sue dimensioni minori è emblematico degli ostacoli frapposti agli investimenti. di Luigi Oreste Rintallo
Il meeting di CL non è solo la kermesse annuale che liscia abilmente il pelo al potente di turno (quest’anno il governo tecnico). C’è qualcos’altro che pulsa dietro le quinte, fra le anime devote degli stand. Una giornalista di 'Repubblica' ha avuto il merito di andare a curiosare, ascoltando le voci timorate di Dio e terrorizzate all’idea che si possa giungere a un riconoscimento delle Unioni Gay.
Forse il Pd non necessita di un accalappiacani, come pare abbia affermato D’Alema, ma certo la confusione di intenti al suo interno va sempre più assumendo caratteri patologici, che vanno al di là della libera dialettica politica. di Luigi O. Rintallo