Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/12/24 ore

Addio a Gianfranco Spadaccia


  • Giuseppe Rippa

Per più di quarant’anni il mio impegno politico radicale è stato vissuto a fianco di Gianfranco Spadaccia. Gli ultimi anni ci avevano un po’ separato nelle scelte politiche. La morte di Marco Pannella aveva portato i radicali a vivere un processo di separazioni che avevano segnato opzioni organizzative diverse.

 

Il mio rapporto con lui era rimasto in ogni caso  di grande affetto, anche se aveva reso difficile quel confronto militante quotidiano che ha segnato la mia vita. Se i nostri dati caratteriali erano diversi, le nostre prospettive politiche erano simili. Quando all’inizio degli anni settanta arrivai al Partito Radicale Gianfranco divenne subito un riferimento e la sua disponibilità favoriva un confronto mai ipocrita e deliziosamente anche polemico e vivo. 

 

La sua presenza anche alle mie iniziative era il segno di una tutela morale e di una sincera solidarietà attiva. Quando nacque Quaderni Radicali non mancò di portare il suo contributo che nei quasi cinquant’anni di uscita della rivista è sempre stato attento e partecipativo. Dal 2005 iniziò a tenere sulla rivista una sua rubrica, “Il Taccuino”, nella quale annotava le sue opinioni sui fatti della attualità politica. 

 

È inutile nasconderlo, tanti anni di impegno politico hanno segnato la mia vita e dato sfogo a turbolenti energie che trovavano in Gianfranco sempre un elemento di conforto e di tranquillizzante risistemazione. Anche quando le opinioni divergevano ma erano cercate per alimentare un confronto vivo, leale, fraterno.

 

Quando lo scorso 20 gennaio ci siamo rivisti era in occasione della presentazione del suo libro Il Partito Radicale. Sessanta anni di lotte tra memoria e storia (Sellerio editore). Alla Galleria Alberto Sordi presso laFeltrinelli, erano venuti Stefano Folli, Marco Follini, Claudio Martelli, Walter Veltroni, moderati da Emma Bonino a parlare del libro. Alla fine ci siamo salutati con affetto, mi sembrava un po’ stanco ma felice di aver portato a termine il suo ponderoso lavoro.

 

“Bravo - gli ho detto - ma ho alcuni passaggi che nella storia radicale leggo in modo diverso. Nei prossimi giorni farò una recensione video su Agenzia Radicale in cui assieme al riconoscimento del tuo sforzo, segnalerò alcune obiezioni”. “Bene - mi ha detto - inviami poi il link voglio ascoltare la tua opinione e anche le tue obiezioni”.

 

Qualche giorno dopo mi chiamò e parlammo per un po’, anche delle mie riflessioni critiche, del suo comunque ponderoso e importante lavoro, nel quale trovavo una parte della mia vita e di quella di molti altri che avevano accompagnato il nostro percorso. Mi ringraziò per le mie parole di affetto nei suoi confronti che avevo espresso nel video. “Saluta Valeria (mia moglie) - mi disse - a presto”.

 

Nella Sala Caduti di Nassirya del Senato si sono ritrovati per un ultimo saluto i mille rivoli della vicenda radicale in cui si è dispersa una splendida avventura ricca di passione, gioia,  sofferenze e a cui Gianfranco ha dato tantissimo umanamente e politicamente…

 

P. S.

Di seguito i video della sintesi della presentazione del libro di Gianfranco Spadaccia e la recensione-intervista al libro.

 

 

- Folli, Veltroni, Follini, Martelli con Emma Bonino parlano del libro di Spadaccia ‘Il Partito Radicale

(Agenzia Radicale Video)

 

- Il Partito Radicale, il libro di Gianfranco Spadaccia. Contrappunti di Giuseppe Rippa intervistato da Antonio Marulo

(Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento