Le voci avevano cominciato a circolare già qualche tempo fa, ma solo oggi il Cda di Ama ha dato il via libera al bando di gara europeo per l'esportazione dei rifiuti di Roma Capitale verso paesi terzi: i rifiuti in eccesso (circa 1200 tonnellate su una produzione totale, giornaliera di 1800) potrebbero così essere trasferiti all'estero o in altre regioni italiane per scongiurare eventuali emergenze.
"Con questi provvedimenti l'emergenza non c'è. Siamo convinti che ci siano alternative a Monti dell'Ortaccio ma non sta a noi dirlo, è un compito della Provincia di Roma" ha dichiarato il sindaco Gianni Alemanno commentando la decisione del Cda.
L'esportazione, come spiegato da Agenzia Radicale due settimane fa, non è la soluzione al problema che, anzi, in tal senso va a complicarsi ulteriormente: Roma e il Lazio non hanno gli impianti adeguati per trattare i rifiuti da imbarcare e dovranno pertanto trasferirli in altre regioni, come la Campania, per poi farli rientrare e spedirli da Civitavecchia.
Secondo alcuni esperti questa "soluzione" costerà al Comune di Roma 15milioni di euro in più ogni anno, oltre, va aggiunto, al rischio concreto (paventato anche dalla Commissione Parlamentare per gli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti) di veder infiltrarsi le ecomafie nel peregrinare dei rifiuti capitolini. (A.S.B.)
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