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05/05/24 ore

Recensione del film di formazione ‘A Muzzarell’ di Diego Santangelo, con Daniele Aiello e Martina Varriale



di Giulia Anzani

 

Tra strade polverose e paesaggi brulli, si dipana un racconto che cattura l’anima della giovinezza in lotta con le insidie della vita: la regia di Diego Santangelo in ‘A Muzzarell’, fotografa i dettagli di una realtà devastante e dura, racchiudendo in sé un messaggio di speranza in un excursus ricco di mistero, che fa dubitare lo spettatore circa la realtà degli accadimenti. 

 

Uno scenario senza tempo in cui Santangelo ricrea un universo coinvolgente, dove i confini tra passato e presente sfumano prendendo in sopravvento sulla realtà

 

I protagonisti sono interpretati dai giovanissimi Daniele Aiello e Martina Varriale, che ben caratterizzano i personaggi che interpretano e ci portano con loro in un viaggio di emozioni e contraddizioni, regalando una panoramica su uno scorcio di gioventù contemporanea, senza troppi giri di parole.

 

Martina, una presenza quasi eterea, spicca grazie all’abito rosso portato con delicatezza, che risalta vividamente nel decadente contesto circostante. 

 


 

Daniele, in apparenza sicuro di sé e monolitico, è tormentato da misteriose presenze femminili che incontra durante il suo viaggio. 

 

Enigmatiche e inquietanti, le presenze oniriche che il ragazzo avverte, aggiungono il giusto tocco di fascino e di incertezza alla narrazione, aprendo la porta a interpretazioni e riflessioni. “Guardati dal male, la vita è sporca” è il monito sibillino dato da una di queste presenze, che lascia Daniele (e anche lo spettatore) incuriosito e confuso.

 


 

Lungo il loro percorso, i due ragazzi incrociano enigmatici personaggi caricaturali, contraddistinti da atteggiamenti eccentrici, in una densa - e a tratti grottesca - atmosfera permeata da una serie di avvenimenti che si susseguono fluidamente. 

 

Scenari stravaganti scorrono mentre sullo schermo prende forma un mosaico di caos organizzato, che lascia lo spettatore avvolto nella nebbia della curiosità. 

 

A Muzzarell’ non si limita ad esplorare il disagio giovanile, ma si trasforma in un viaggio psichedelico che offre uno sguardo autentico, pur talvolta caricaturale, sulla condizione umana. 

 

Diego Santangelo si rivela audace regista, capace di esplorare le profondità della psiche umana attraverso suggestioni visive, senza timore della complessità del tema…

 

- ’A Muzzarell’ di Diego Santangelo: un viaggio intimo e suggestivo nella realtà giovanile di Napoli, dal 15 febbraio al cinema (di G. A.)

 

 

 


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