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22/11/24 ore

Massimo Napoli, “I Serpenti”


  • Giovanni Lauricella

Non mi capita spesso di parlare di artisti a tutto tondo, ma questa volta ho il difficile compito di farlo per una mostra ormai conclusa che ha avuto un buon successo. Sono state esposte quindici opere su carta eseguite da Massimo Napoli con varie tecniche, prevalentemente tempera e carboncino di cm 24x32.

 

Sono una serie di serpenti, più o meno astratti, realizzati nel 2010, che offrono vari spunti di interpretazione che vanno da quella simbolica a quella antropologica. Uno strano figurativo, dove trovi quell'astratto proveniente dal teatro che lo ha visto protagonista di varie pièce che hanno caratterizzato il teatro d'avanguardia di qualche decennio fa.

 

Una sintesi figurativa del teatro di Antonin Artaud , insomma, in disegni sospesi in un vuoto che la fantasia dello spettatore riempie contribuendo ad una specie di amplificazione di uno scenario minimalista reso in maniera magica. Attori serpenti? No di certo, mi riferisco solo ai ricordi di personaggi che apparivano nel teatro d'avanguardia che spesso si trovavano da soli in uno spazio recitativo che non era il palco come nel teatro tradizionale ma semplici sale senza alcuna scenografia, una cruda presentazione del lavoro teatrale che aveva come unica via di comunicazione la suggestione che l'attore creava.

 

Se si guardano i serpenti realizzati da Massimo Napoli in quei piccoli quadri li si vedono porsi e imporsi allo spettatore nella stessa maniera, infatti non a caso egli è stato attore e regista di lavori d'avanguardia. Quello che coinvolge di Massimo Napoli e che è evidente nelle sue opere, è la sua particolare sensibilità interpretativa che va dalla rappresentazione figurativa a quella teatrale, davvero unica nel suo genere. Catalogo con testi di Fabio Benzi e Gianna Muller.

 

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Massimo Napoli “I Serpenti” serie N° 6

Studio Alfredo Matacotta

via Giulia, 87 Roma

dal 29/05/ 2014 al 31/05/2014 


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