Trump, ma non solo Trump. “L’altra vincitrice” delle presidenziali è la cannabis. Già, perché l’8 novembre scorso in California, Massachusetts, Nevada, Maine ha trionfato la legalizzazione del consumo a uso ricreativo, mentre Arkansas, Florida, Montana, North Dakota hanno approvato la marijuana per finalità mediche.
Le cifre parlano di 82 milioni di statunitensi che hanno avuto la possibilità di esprimersi in merito. Dei nove stati chiamati a votare sulla depenalizzazione soltanto uno si è dichiarato contrario. Apertura bocciata dall’Arizona che ha respinto con il 47,82% la proposta di legalizzazione per scopi ricreativi. Gli Stati del via libera alla marijuana si aggiungono agli altri cinque in cui sono state già adottate misure antiproibizioniste.
Ma quale scenario si apre ora che il nuovo inquilino della Casa Bianca ha il volto di un repubblicano imprevedibile e antiabortista? “Trump nel passato ha espresso una posizione favorevole alla marijuana medica, mentre non ha mai preso posizione sul resto” ha scritto il coordinatore di Legalizziamo! Marco Perduca.
La battaglia nostrana per la legalizzazione della produzione, del consumo e del commercio di cannabis e derivati, di cui l’ex Senatore e militante radicale è promotore, vive nella giornata di oggi 11 novembre un passaggio decisivo con il deposito alla Camera delle 60 mila firme raccolte a sostegno della legge di iniziativa popolare.
Poche settimane fa, in occasione del XV Congresso di Radicali Italiani, il segretario Riccardo Magi segnalava le “norme medievali e gli ostacoli burocratici” incontrati lungo il tragitto. Gli ultimi mesi di campagna hanno visto una mobilitazione intensa di volontari e attivisti e l’adesione dei tanti “che si sono scoperti radicali con questa loro prima iniziativa”.
Dietro Legalizziamo!, campagna promossa dall’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani, c’è il contributo di un mosaico di anime politiche e realtà associative, differenti per cultura e formazione. Con l’approdo in Parlamento non si esaurirà lo slancio di questa battaglia di civiltà. Oggi, come nelle prossime settimane, si invitano i sostenitori ad una partecipazione sempre più vivace e rumorosa per scuotere le istituzioni dal torpore, rilanciando il dibattito arenato in commissione. Per Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, l’Italia deve raccogliere in tempi brevi il “segnale di svolta epocale” giunto da oltreoceano.
Ludovica Passeri
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