Non aveva tutti i torti Margaret Thatcher nel dire che “le persone di sinistra non si sentono a loro agio con la libertà”. Solo che la Lady di ferro non viveva in Italia, dove a destra, allora come oggi, non si è da meno.
Se si tratta di limitare e di mettere sotto tutela l’esercizio privato dell’attività economica, maggioranza e opposizione - destra e sinistra - da noi trovano infatti un punto d’incontro.
Lo dimostrano una volta di più le nuove norme che disciplinano gli affitti brevi e il trasporto NCC, che sembrano fatte apposta per ostacolare due settori in forte ascesa.
La tecnica utilizzata è quella dei bastoni fra le ruote, per mezzo di cervellotici e talvolta illogici regolamenti cui attenersi per non incorrere in multe salate fino alla revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività. E dove non arriva la legge, ci pensa il burocrate di turno, solerte più che mai nel colmare le lacune e contribuire alla causa.
Emblematico in tal senso è il caso dei “lucchetti per il self check-in”, grazie ai quali si può accedere nelle case vacanze o nei B&B senza incontrare il proprietario o il gestore della struttura ricettiva.
Disseminati ovunque nei centri storici, questi “lucchetti” sono stati presi di mira perché simboleggiano l’odiato cambio di destinazione d’uso della nostre città d’arte, avvenuto con l’esplosione del turismo di massa.
Il ministero degli interni ne ha imposto di recente il divieto.
I proprietari degli alloggi non potranno pertanto scegliere se sia per loro più conveniente accogliere personalmente gli ospiti o effettuare il check-in a distanza con successivo inoltro telematico dei dati personali; avranno l’obbligo di presenza, per scongiurare il rischio - come si legge nella circolare del Viminale - che la struttura ricettiva “possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla Questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività”.
In realtà la sicurezza è solo un pretesto,perché l’obbligo di comunicazione alla Questura competente delle generalità degli ospiti era già previsto, con o senza il cosiddetto self check-in; mentre, diversamente da quanto si voglia far credere, il rischio che l’alloggio venga occupata da ignoti resta immutato. A meno che non si voglia introdurre anche l’obbligo del servizio di portineria.
Altrettanto liberticida appare l’approccio del governo sul fronte del noleggio con conducente.
Nella legge Salvini, che disciplina il trasporto pubblico non di linea, spiccano a carico degli NCC una pausa obbligatoria di 20 minuti tra un servizio e l’altro e la compilazione di un foglio elettronico con i dati del trasporto.
Un recente decreto attuativo del ministero dei trasporti ha poi specificato che il Foglio di servizio - messo a disposizione di polizia, carabinieri, guardia di finanza, comuni e vari enti con la titolarità del ministero dell’Interno - dovrà contenere l’indicazione della targa del veicolo, le generalità del conducente, la data, il luogo e i chilometri di partenza e di arrivo, l’orario di inizio servizio, la destinazione e l’orario di fine servizio e, last but not least, le generalità del fruitore del servizio.
In questo modo, chi si servirà di un comodo noleggio con conducente per spostarsi da un luogo all’altro avrà il piacere di subire tracciamento e schedatura degni d’altri tempi in un altro mondo. Quello d’oltre cortina, s’intende: sovietico!
(disegno da professionalutilities)
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