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23/11/24 ore

Radicali Italiani, il 15esimo non spacca


  • Antonio Marulo

Era partito con le più bellicose intenzioni l’annuale appuntamento congressuale  del ponte di Ognissanti di Radicali Italiani, giunto al quindicesimo anno. Nella relazione introduttiva, il segretario uscente Riccardo Magi non le aveva mandate a dire, mettendo sul tappeto alcune ipotesi di modifica statutarie per cambiare la natura dell’associazione in un soggetto politico con tutti i crismi, concorrente e contrapposto alla casa madre transnazionale.

 

Nello stesso tempo aveva paventato una guerra di carte bollate contro il partito radicale, pur confermando un formale quanto contraddittorio invito a prendere parte ai lavori rivolto ai vincitori di Rebibbia, mentre si dava piena adesione alla Marcia per l’amnistia del 6 novembre prossimo. 

 

Anche sul fronte interno si annunciavano scintille, con la non ricandidatura del tesoriere Valerio Federico, quale preludio al proverbiale scontro Roma-Milano in salsa radicale tra il romanocentrico e più di sinistra cerchio Magi-co e  il più finemente liberale e liberista fronte “nordista”. Il tutto in un’atmosfera piuttosto mesta, confermata  anche dalla scarsa affluenza nella prima giornata.

 

Il morale della truppa si è decisamente risollevato nella sessione domenicale, quando l’orgoglio di Radicali Italiani (ma anche transnazionali) ha trovato motivo di manifestarsi con la giornata speciale dedicate ai temi delle politiche migratorie. Emma Bonino è stata nell’occasione la protagonista attesa e indiscussa come da tempo non accadeva. Gli ultimi anni l’avevano infatti vista, quando non assente, quanto meno defilata e in auto-isolamento, in attesa che il fastidioso rito passasse presto.

 

Questa volta, invece, la leader radicale si è ripresa la scena e nel dibattito generale del terzo giorno si è anche permessa di correggere il tiro del Congresso: per prima cosa, invitando tutti a iscriversi al partito radicale transnazionale e a lottare per provare a riconquistarlo fra due anni; in secondo e non meno significativo ordine, frenando le velleità da cosiddetto “partitino” dei rampanti quarantenni, col consiglio di pensarci su e rimandare decisioni affrettate, in un periodo per giunta privo di scadenze elettorali, referendum a parte.

 

Proprio sul referendum, Emma Bonino non ha mancato di annunciare il suo Sì per il meno peggio, spiazzando quanti si stavano orientando per il No, dopo aver perso la battaglia sul cosiddetto spacchettamento del quesito. La dichiarazione di voto ha guadagnato puntualmente le pagine dei giornali, trasformandosi, anche se erroneamente, in una posizione generalizzata di tutta l’area radicale. Si è trattato evidentemente di una semplificazione giornalistica che, per altri versi, sono state avvalorate con l’esito di un Congresso che ha sostanzialmente fatto la volontà dell’ex ministro degli Esteri. 

 

Così, accantonato per adesso il logo e il nome (radicali) della discordia, che avrebbero dovuto connotare il nuovo inizio, si è deciso di procedere con un profilo più basso e su piani di scontro “galattico” meno cruento. 

 

Quanto alle nomine, confermato Riccardo Magi segretario, eletto - come previsto fin dal primo giorno - Michele Capano  alla Tesoreria, si è garantita anche la quota rosa, con Antonella Soldo alla presidenza lasciata libera da Marco Cappato. La scelta di defilarsi di quest’ultimo - sempre attento a fiutare il vento, con cambi di direzione repentini nel piccolo cabotaggio fra i soggetti costituenti la Galassia pannelliana -  va tenuta in conto per provare a capire l'aria che tira: a naso, non buonissima.

 

- Mozione generale Congresso Radicali Italiani. Magi rieletto segretario (Agenzia Radicale)

 

 


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