La riunione dei partiti socialisti europei che si è tenuta la scorsa settimana a Roma doveva definire un programma comune del Partito Europeo dei Socialisti per le europee del prossimo maggio. La partecipazione del PD testimonia de fatto che la parola “socialisti” è intesa in senso lato, perché il PD e i suoi antenati non sono mai stati socialisti e non si sono mai chiamati tali: margheritici, popolari, prodiani, sinistri, democratici…ma quanto alla redazione di un programma comune, essa è negli auspici di tutti: ci riusciranno?di Silvio Pergameno
Non si placa l’affaire sollevatosi attorno all’inquietante (quasi quanto la disoccupazione giovanile) debito che la Capitale ha accumulato non si sa da quando (qualcuno parla addirittura delle Olimpiadi del ’60 e pensare che, fino a poco tempo fa, si parlava della candidatura per quelle del 2024), per una “cattiva gestione”, anche questa fumosa nei tempi come nelle responsabilità. di Roberto Granese
In un modo o nell’altro è andata. Abbiamo un nuovo governo e, indipendentemente dai come o dai perché una breve analisi delle implicazioni e delle prospettive che si presentano è doverosa. Senza essere parziali o settari e nella speranza che questo rinnovamento renziano sia un’effettiva "rivincita democratica" rileviamo subito due incongruenzeche, nella forma se non nella sostanza, adombrano questo spregiudicato rilancio del giovane neopremier.
Renzi: governo pop del cambiamento o governo Fonzie? video editoriale di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
La sostituzione del Senato con la Camera delle Regioni dovrebbe essere intesa, oltre che ad assicurare una maggiore stabilità di governo e ad eliminare un mero doppione della Camera dei deputati (utilizzato in prevalenza per lotte di potere), a rivitalizzare l’istituto regionale, oggi degradato, soprattutto per le negative influenze nordiste, incapaci di porre in termini di convivenza nazionale e di adeguata strutturazione dello stato sociale la tutela di legittimi interessi, che invece si è trasformata in ulteriore carburante alle meschinità degli scontri tra le botteghe di partito. di Silvio Pergameno
Accantoniamo le dichiarazioni favorevoli o negative agli interventi del neo presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della presentazione del suo governo al Senato e poi alla Camera. Soffermiamoci invece su un punto, sul rivio dell’approvazione della nuova legge elettorale. di Silvio Pergameno
A Matteo Renzi, ormai primo ministro, bisogna proprio augurare che il suo governo tutto sia, meno che quello della Leopolda, la prima stazione ferroviaria di Firenze messa in opera, la cui costruzione andava avanti tuttavia così a rilento, che fu sorpassata nell’ultimazione e nell’inaugurazione da quella di Santa Maria Novella, e dopo breve tempo finì rottamata e ridotta a deposito e officina per le riparazioni... di Silvio Pergameno
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