La consultazione elettorale testé conclusasi (si fa per dire …) ha dato il risultato che era lecito attendersi e che era stato anche, sia pur sommessamente, previsto da varie parti: una situazione di ingovernabilità, della quale non sarà facile venire in capo. Una conseguenza però non è stata tratta da nessuna parte politica e da nessun candidato: cioè il fatto che la vera vittoria, nella confusione che sarebbe emersa dal voto, stava, paradossalmente, nell’uscirne con una bella sconfitta. di Silvio Pergameno
Così ora veniamo a sapere che, se pure in assenza di una perfetta identità di stile, il premier Monti si sente assai vicino a Grillo (o almeno quelli che sembrano volerlo votare) e, come lui, prova “senso di sgomento e rabbia rispetto alla politica”. La protesta di Grillo, dice Monti, è giustificata, persino valida forse, anche se ha il difetto di non mutarsi in proposta. di Luigi O. Rintallo
Cominciò coi pretori che, “disapplicando gli articoli dei codici”, assolvevano gli occupanti abusivi delle case popolari. Sì, quelli che scavalcando graduatorie e diritti altrui si insediavano negli appartamenti degli enti pagando due lire d’affitto. Gli effetti di tali procedure sono noti: per rimanere nell’area di Roma, finì che gli abusivi dopo un po’ subaffittarono e si costruirono – altrettanto abusivamente – villette all’Infernetto. di Luigi O. Rintallo
Si continua a girare attorno al problema, visto che l’idea dell’amnistia appare troppo indigesta. Ora il Tribunale di Padova, con le migliori buone intenzioni, invia alla Corte Costituzionale la norma che consente il rinvio dell’esecuzione della pena per grave malattia, affinché, con sentenza additiva, aggiunga che il rinvio può essere disposto anche quando l’esecuzione avvenga in condizioni disumane. di Silvio Pergameno
Seguendo la campagna elettorale ed osservando – con molta difficoltà – i confusionari dibattiti televisivi tra i vari candidati, l’impressione che emerge con assoluta evidenza è quella di una competizione fondata su un profondo approccio antipolitico, nella sua tradizionale declinazione antipartitica. di Ermes Antonucci
Le dimissioni del pontefice regnante rappresentano senza dubbio un fatto di grande rilievo nella storia della Chiesa, anche se il diritto canonico prevede la possibilità che il Papa lasci il trono, mentre l’esistenza di veri precedenti è almeno assai dubbia. di Silvio Pergameno
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