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22/11/24 ore

Un NO al referendum per battere il qualunquismo. Conversazione con Andrea Cangini



Il senatore Andrea Cangini, direttore dal 2014 al 2018 de il Resto del Carlino e di QN Quotidiano Nazionale, è stato il promotore (con i senatori Nazario Pagano e Tommaso Nannicini nel dicembre 2019) e poi tra i 71 firmatari per il referendum sul taglio dei parlamentari. Già l’idea di accorpare elezioni regionali, comunali e referendum non poteva non definirsi lesiva del diritto dei cittadini di conoscere per deliberare.

 

Lo stesso Cangini aveva dichiarato in una intervista, dopo un colloquio a fine maggio con il presidente del Consiglio Conte (che aveva furbescamente detto al comitato di essere intenzionato a scorporare le date delle consultazioni, cosa che, come tante altre, si è guardato bene dal fare!) che “… "La stessa legge che lo istituisce prevede l'accorpamento di consultazioni che abbiano la stessa natura. Si può andare alle urne nello stesso giorno per votare un sindaco o un presidente di Regione, ma non per un referendum costituzionale. Sarebbero delle elezioni falsate, disomogenee”.

 

E su Agenzia Radicale proprio in quella occasione ribadimmo che: “… Poiché il taglio dei parlamentari non è stato approvato dai due terzi delle assemblee, ai votanti è data la possibilità di esprimersi per respingere o confermare il cambiamento della Costituzione.

 

In questo referendum non è previsto il quorum e, pertanto, ciascun elettore ha un potere molto più grande che nei referendum abrogativi, che possono fallire se vota meno del 50%.Con l’accorpamento alle votazioni di rinnovo di alcuni consigli regionali, di fatto questo potere subisce un drastico ridimensionamento e si modifica il carattere stesso attribuito dai costituzionalisti a questa consultazione referendaria

 

Che su tutto questo si impedisca di aprire un grande e libero dibattito, riducendo l’occasione del referendum a una incombenza amministrativa da sbrigare frettolosamente e di mala voglia, dà solo l’estremo segnale del degrado cui è pervenuta una classe politica asservita a interessi corporativi e di parte.”. 

 

Con il direttore di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali Giuseppe Rippa il senatore Cangini ha poi approfondito le questioni relative al deficit di informazione che il sistema dei media ha fornito su questo argomento e anche tutti gli intrecci che accompagnano le questioni presenti ora nell’agenda politico-istituzionale del Paese, in particolare sulla precaria alleanza di Governo, sulle destabilizzanti questioni interne al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, ma anche alle posizioni contraddittorie del centrodestra su questa importantissima scadenza. 

 

Quello che segue è l’audiovideo della Conversazione tra Cangini e Rippa.

 

 

 

Un NO al referendum per battere il qualunquismo. Conversazione di Andrea Cangini con Giuseppe Rippa 

(Agenzia Radicale Video)

 

 


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