Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/12/24 ore

Elezioni 2024: ma è poi vero che l'Europa va a destra? Conversazione di Francesco Sisci / con Giuseppe Rippa



Nell’editoriale del numero di Quaderni Radicali del maggio/giugno 2005, che aveva come primo piano “Europa tanto amata, sterile e ossidata”, fu utilizzata questa icona dello scrittore ungherese Sandor Màrai tratta dal suo libro Terra, terra!… (Adelphi) che ripercorreva la sua sofferenza e il suo ricostruire quell’album di immagini che lo avevano accompagnato negli anni del nazismo prima e poi l’identico orrore del comunismo stalinista che era seguito.

 

Con un montaggio implacabile e sontuoso egli fa sfilare quelle immagini davanti agli occhi ma ancor di più descrive come nell’aprile del 1946 era profonda la speranza di ritrovare quell’Europa tanto amata, e che ora (era il 1969 quando scrive il libro) gli appariva sterile e …

 

Questo richiamo nasce dal fatto che Màrai riesce a condensare un ingrediente - nello stesso tempo culturale, sentimentale, emozionale - assolutamente aderente allo stato d’animo di chi, avendo vissuto l’Europa come una speranza e un progetto di vita e di lavoro politico e intellettuale, si trova oggi di fronte ad un soggetto, l’Unione Europea che, se si escludono alcune fasi particolari e mai continuative, versa in una crisi di identità e di prospettiva.

 

Forti venti nazionalistici attraversano l’Unione, quei nazionalismi che tanto preoccupavano Altiero Spinelli provocando in lui scoramento.

 

È proprio Marco Pannella, in una conversazione per QR del maggio 2014, che ricordava come Spinelli, poco prima della sua scomparsa, quando sentiva che la sua salute era molto compromessa, era attraversato da una profonda sfiducia per come il progetto costitutivo degli Stati Uniti d’Europa stesse scivolando in una istituzione che diveniva sempre più  burocratica, priva di slanci ideali e politici e gli chiedeva di continuare a battersi  per la loro comune speranza federalista e di patria europea.

 

Sono in molti che prefigurano per il prossimo voto europeo del 2024 un successo delle destre e un pericoloso rigurgito nazionalista. 

 

Francesco Sisci, sinologo, giornalista, analista in particolare di politica internazionale si domanda, nelle conversazione con il direttore di Quaderni Radicali Giuseppe Rippa, se è proprio così sicuro che siano le destre a vincere le prossime elezioni o invece i popoli europei,  pur mantenendo in molti casi un profilo critico, non siano orientati diversamente…

 

Quella che segue è l’audiovideo della conversazione tra Sisci e Rippa per Agenzia Radicale.

 

- Elezioni 2024: ma è poi vero che l'Europa va a destra? Conversazione di Francesco Sisci / con Giuseppe Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento