Ci sono storie che hanno un’anima. Senza tempo, perché sanno scendere in profondo raccontando voci e lotte con il destino. Favole come quelle narrate dai contadini d’inverno, accanto al camino di pietra, che educano i bambini ma riscaldano anche il cuore dei grandi. di Salvatore Balasco
«Per chi si dice di sinistra la difesa dell’articolo 18 è una questione di principio». E su questo principio, rivendicato con fiero cipiglio da Pierluigi Bersani, ieri è andato in scena l’ennesimo capolavoro mediatico di Matteo Renzi, vincitore assoluto in apparenza, malgrado le stilettate di Massimo D’Alema ( anzi, queste più sono pesanti, più diventano – anche quando sono pertinenti - un’arma a proprio favore, vista la reputazione del personaggio ormai inviso al genere umano di sinistra come un Berlusconi qualsiasi). di Antonio Marulo
L’amore ai tempi del celibato miete ancora le sue vittime. Almeno 26, stando ad una lettera pubblicata dal sito ‘Vatican Insider’ e firmata con tanto di nomi, cognomi, indirizzi di residenza e numeri telefonici, con cui un gruppo di donne, 26 per l’appunto, da tutte le parti d’Italia, scrive a Papa Francesco per rivendicare il diritto a vivere liberamente il proprio amore, costretto a essere nascosto e soffocato dalla rigidità dell’abito talare. di Florence Ursino
Iniziata la competizione vera e propria, gli arrivi eccellenti si moltiplicano a cominciare dalla giuria della selezione ufficiale che apre la sfilata sul red carpet; tallonata, tra gli altri, da James Ivory, Vanessa Redgrave e Jodie Foster. di Vincenzo Basile
- Festival del Cinema di Cannes 2016: Cafè Society di Woody Allen
Antico detto ammoniva di non fare figli e figliastri, versione popolare del principio di eguaglianza che è radicato nel cuore dell’uomo che ha qualosa da rivendicare. Figliastri: tali erano nominati i figli di primo letto nel rapporto con il coniuge di secondo. Figliastri che fa rima con giovinastri o con poetastri, con quell’ultima sillaba che esprime disprezzo; disprezzo, nella fattispecie verso un rapporto non fondato sul sesso (e proprio nell’accezione più restrittiva del termine). di Silvio Pergameno
In tutto il mondo ne sono rimasti soltanto tre e Simcha "Kazik" Rotem è uno di questi. Anzi, è forse l'unico capo tuttora vivente della Rivolta degli ebrei di Varsavia nella primavera del 1943. Nato nel 1924 a Czerniakòw, sobborgo della capitale, combattente del ghetto e partigiano polacco, ha raccontato le sue tremende e rocambolesche vicissitudini ne "Il passato che è in me", tradotto recentemente per i Belforte Editori. di Elena Lattes
“Ultima chance per recuperare e se perdiamo non perde il governo ma l’Italia”. Matteo Renzi ha così messo e ribadito un punto fermo, in vero discutibile: non c’è alternativa a lui, senza di lui il diluvio. Lo ha fatto alla Camera dei Deputati nell’illustrare i Mille giorni (è la terza volta in due settimane) “alla fine dei quali l’Italia tornerà ad avere un ruolo”. di Antonio Marulo
il segreto di Stato che sempre più avvolge la pratica delle esecuzioni tramite iniezione letale in USA è stato messo in discussione in Missouri da un ricorso giurisdizionale, che afferma il diritto del popolo americano a sapere come la pena capitale viene applicata in suo nome.
“The Dressmaker - Il diavolo è tornato” della regista, sceneggiatrice e produttrice australiana Jocelyn Moorhouse, tratto dal romanzo omonimo di Rosaline Ham, evidenzia ancora una volta il costante legame tra cinema e letteratura. di Giovanna D’Arbitrio
Pochi giorni fa il giornalista del Corriere della Sera Massimo Franco ha realizzato una lunga intervista con Papa Jorge Maria Bergoglio alla vigilia del colloquio con il Patriarca della Chiesa ortodossa di Mosca. Prendendo spunto da questo imminente incontro, che avverrà il 23 febbraio all’aeroporto di Cuba, definito “territorio neutro” e luogo in cui “il Cristianesimo si sviluppa”, a differenza dell’Europa dove le due chiese hanno tuttora conflitti irrisolti, la conversazione ha toccato numerosi temi di politica estera: Europa, primavere arabe, terrorismo, immigrazioni di massa. di Marta Palazzi
Anni e anni di giustizialismo forcaiolo e qualunquista ("Sono tutti uguali!"), e poi ecco che all'interno del Movimento 5 Stellequalcuno scopre improvvisamente la parola "garantismo". Lo fa, come sempre, cadendo in un circolo vizioso di inesorabili contraddizioni e, lungi dal voler avviare una riflessione seria sul tema, agendo esclusivamente per motivi politici interni (leggasi gli umori autoritari del capo-padrone Grillo). di Ermes Antonucci