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16/11/24 ore

Ilaria Alpi, il caso da chiudere (male)



Ilaria Alpi: un caso aperto. Quaderni Radicali, nel numero 81/81 scelse questo titolo per gli atti di un convegno promosso sul “mistero irrisolto”, a nove anni degli omicidi della giornalista del tg3 e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio.

 

Correva il 2 aprile 2003, al convegno intervennero con il direttore Giuseppe Rippa, la giornalista Rai Sonia Ceccarelli, gli allora i parlamentari dei Ds Carlo Leoni e Vincenzo Siniscalchi, Massimo Bordin, Franco Oliva, l’avvocato di parte civile Domenico D’Amati e i legali di Hashi Omar Hassan Douglas Duale, Antonio Moriconi e Natale Caputo. Con i genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana Alpi, erano inoltre presenti Mariangela Gritta Grainer e la diplomatica belga Myrianne Coen.

 

Fu l'occasione per fare il punto della situazione, dalla quale emergevano tutti i dubbi sulla "verità" processuale che rendevano “manifesta incapacità del nostro ordinamento giuridico di dare giustizia”, come stavano a dimostrare i passaggi discutibili (qui descritti) delle indagine e di un processo che “ha creato ad arte un capro espiatorio”.

 

Da allora sono trascorsi altri 14 anni, e la procura di Roma ha deciso di chiudere il caso nel modo beffardo, che ha il sapore del come volevasi dimostrare, chiedendo l'archiviazione per impossibilità – raccontano le note stampa - di “accertare quale sia stato il movente e non vi è alcuna prova dei depistaggi”.

 

 


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