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23/12/24 ore

Colosseo, la misura colma vale anche per Franceschini


  • Luigi O. Rintallo

La misura è colma, dice il ministro Franceschini a proposito dell’affaire Colosseo. In verità a dirlo dovrebbero essere gli italiani nei confronti di politici come lui, tanto abili nelle mistificazioni quanto scaricabarile.

 

Dunque: l’assemblea sindacale dei custodi dell’area archeologica viene indetta con il consueto anticipo di una settimana (al pari di quanto succede nei servizi di pubblica utilità, come ad es. la scuola). Durante i sette giorni i responsabili dei beni culturali non intervengono per garantire un’informazione adeguata, né tanto meno predispongono servizi alternativi o si attivano per scongiurare la protesta dei lavoratori, che attendono da mesi la corresponsione per le prestazioni straordinarie.

 

Non c’entra nulla il diritto di sciopero, ovviamente; né lo statuto di servizio di pubblica utilità da attribuire ai musei. L’assemblea è stata richiesta e concessa regolarmente, senza forzare o violare alcuna normativa.

 

Con straordinaria faccia di tolla, il ministro rilascia dichiarazioni ai tg dove lascia credere il contrario del vero. Solo per questo, dovrebbe affrettarsi a presentare le sue dimissioni con effetto immediato. Anche perché se si vuole trovare un responsabile della brutta figura delle code di turisti davanti al Colosseo, basterebbe che il ministro desse un’occhiata di sfuggita allo specchio.

 

 


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