Il fondo e la spalla del Corriere di ieri, sette maggio, rendono necessarie alcune osservazioni, che, per quanti si riconoscono nella tradizione radicale (in fondo liberale), appaiono indispensabili. La spalla è dovuta alla penna del columnist Angelo Panebianco, colpevole (?) di qualche ormai lontana frequentazione radicale, il quale, nel commentare l’arrivo dell’Italicum, apprezza il rafforzamento del ruolo del governo che la legge persegue, ma pone il problema dell’assenza di una vera opposizione; il fondo è il saluto ai lettori del nuovo direttore del quotidiano di via Solferino, Luciano Fontana (del tutto immune da rischiose frequentazioni…) che esalta il ruolo di un’informazione libera, indipendente, onesta, severa sempre svolta dal quotidiano, alla quale intende tenersi legato. di Silvio Pergameno
Pare vero. Siamo sicuri? No. Non siamo affatto sicuri. E per un motivo molto semplice: le sorti dell’Italicum sono subordinate all’esito della riforma del Senato, perché l’Italicum è una legge elettorale che regola solo l’elezione della Camera dei deputati. Se la riforma del Senato in corso di approvazione dovesse venir meno, bisognerà vedere cosa succede. di Silvio Pergameno
Ma le cose non basta farle, occorre farle bene. Se leggiamo le ventidue fitte pagine del disegno di legge all’esame della commissione istruzione della Camera, scopriamo che ripetono vecchi cliché del “riformismo scolastico” di matrice genericamente progressista: dall’ “apertura al territorio” all’ “offerta formativa”, passando per la solita “autonomia” di cui non si definiscono mai i contorni rimanendo per ora criptate le risorse economiche ad essa dedicate. di Luigi O. Rintallo
Nel lavoro di un cronista lo sciopero ciclico della scuola è come l’8 marzo: basta recuperare una corrispondenza anche di 20/30/40 anni fa, cambiare le date e qualche piccolo dettaglio e l’articolo di giornata è fatto. Questo perché in Italia non cambia nulla, nemmeno il tono e le argomentazioni di certe proteste. di Antonio Marulo
La prima significativa innovazione nel sistema elettorale italiano sostanzialmente vigente dall’entrata in vigore della costituzione fu il c.d. Mattarellum elaborato nel 1993 dall’attuale Presidente della repubblica, seguita nel 2005 dal Porcellum (relatore Calderoli); ciascuna di queste due leggi è durata per tre legislature. In effetti questo lungo e tormentato processo ebbe inizio con il referendum del 1993, dal quale scaturì la prime delle riforme suddette, con lo scopo di assicurare la governabilità. di Silvio Pergameno
"Non ricordo". E' in questo strano vuoto di memoria che si è consumata la crisi di Carlo De Benedetti di fronte ai giudici del tribunale di Milano, nel processo da lui stesso promosso nei confronti di Marco Tronchetti Provera per diffamazione a mezzo stampa. Al centro della diatriba le parole pronunciate, nell'ottobre 2013, dall'attuale presidente e amministratore delegato di Pirelli sui "discussi" bilanci di Olivetti ai tempi della presidenza dell'Ingegnere, sul coinvolgimento di quest'ultimo nella bancarotta del Banco Ambrosiano e sulla sua residenza fiscale in Svizzera. di Ermes Antonucci
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