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24/12/24 ore

Primarie e privacy, il Garante Soro garantisce che garantirà...


  • Antonio Marulo

"La serva serve", diceva Totò. E il garante garantisce. Almeno così dovrebbe essere nell’ordine ovvio delle cose. Tuttavia, almeno in Italia, non sempre ciò può essere dato per assunto. C’è bisogno di dimostrarlo concretamente, con i fatti. Ne sa qualcosa Antonello Soro, da quest’anno presidente dell’Autorità Garante per la Privacy, chiamato a dirimere l’ennesima controversia fra Bersani e Renzi nel percorso tortuoso che porta alle primarie del centrosinistra.

 

Si può ben intuire che, in cuor suo, Soro avrebbe fatto volentieri a meno di occuparsi della faccenda. Senonché, quel Gian Burrasca di un rottamatore ha ritenuto il regolamento predisposto per le primarie in contrasto con il diritto alla privacy, nella parte in cui si disciplina l’iscrizione al famigerato albo degli elettori. Da qui il ricorso all’Autorità indipendente, che i maligni hanno subito bollato come "dipendente" e in leggerissimo conflitto d’interessi.

 

Questo a causa, e per colpa, del glorioso curriculum del suo attuale Presidente, che da ex democristiano ha calcato la scena politica dal Ppi al Pd passando per la Margherita, fino ad approdare alla guida del gruppo del Partito Democratico alla Camera. Carica, quest’ultima, lasciata all’on. Franceschini poco prima di cambiar mestiere, grazie - si sussurra - ai buoni auspici di partito.

 

"Dimostrerò coi fatti che non sarò parziale", ha dichiarato Soro, immaginiamo con fiero cipiglio, ad Affaritaliani.it. In sostanza, ha garantito che garantirà garanzia. Nell’attesa, una cosa si può dire: male che vada, dunque, chi si è fin qui un po' distratto su che fine avesse fatto l'ex Dc-PPI-Margherita-PD, grazie al ricorso di Renzi, si è rinfrescato la memoria...


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