Per avere un chiaro esempio di come l’informazione operi (e opererà nei prossimi mesi) per occultare e condizionare le notizie sui referendum sulla giustizia, basta osservare la titolazione al riguardo sulla conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio. Fra le poche testate che hanno riferito della risposta data da Mario Draghi circa la possibilità che il governo potesse opporsi alla loro ammissibilità davanti alla Consulta che si pronuncerà a febbraio 2022, nessuna ha citato i referendum sulla giustizia ma solo quelli sull’eutanasia e la Cannabis («Il Fatto quotidiano»: “Referendum eutanasia e cannabis, Draghi: “Governo non ha alcuna intenzione di costituirsi contro l’ammissibilità”; e lo stesso fa «il manifesto», che cita i quesiti sulla giustizia solo nel corpo dell’articolo). di Luigi O. Rintallo
Sono stato, il pomeriggio di venerdì 24, a Napoli nel “Graziani bistrot" di piazza Dante ad ascoltare l'analisi di Paolo Macry, Guido Trombetti e Alfonso Ruffo del veloce e tagliente libro di Giuseppe Rippa, "Napoli dove vai?" edito da "Quaderni Radicali". Nell'intervista di Luigi Rintallo, Rippa non parla di Napoli attraverso le consuete metafore che questa città facilmente suggerisce ma, affrontandola (già nello stesso titolo - "Napoli dove Vai?" - si rivolge ad essa direttamente), ne mostra piaghe impudiche e dolorose contraddizioni. di Rino Mele
- Presentazione a Napoli del libro "Napoli dove vai?" (Quaderni Radicali TV)
- Presentazione a Roma del libro "Napoli dove vai?" (Radio Radicale)
I miei, così essenziali, versi di oggi (a differenza di quelli settimanali, che sono stati appena scritti quando li spedisco a Geppy Rippa e ad Agenzia Radicale) li ho pubblicati nel 2003 nel mio libro di poesia I dolorosi discorsi, editi da Sottotraccia. Ma sono così vicini all’angoscia di questa crisi che ha violato tutti, e all’irriconoscibilità in cui siamo caduti, dalla quale ancora non siamo salvi. (... SEGUE>)
L’attesissima teleconferenza del Consiglio europeo non ha concluso nulla e ciò potrebbe avere conseguenze drammatiche. I massimi responsabili della politica europea hanno discusso per sei ore su cosa fare per alleviare le conseguenze negative della più grave crisi del dopoguerra e hanno deciso di rinviare ogni decisione a una riunione dei ministri delle Finanze che si svolgerà fra quindici giorni. di Romano Prodi (da Il Mattino)
Luciano De Crescenzo, morto lo scorso 18 luglio, è stato scrittore di successo, regista, sceneggiatore attore e conduttore, aveva 90 anni. L’ex ingegnere era nato a Napoli il 18 agosto 1928-Il suo esordio come scrittore nel 1977 con Così parlò Bellavista. Da allora pubblicò oltre 40 libri, tradotti in 21 lingue. Sulla sua scelta di lasciare il posto di ingegnere dirigente all’IBM, in un’intervista a Il Mattino affermò che in realtà si annoiava, per cui, spinto dal desiderio di novità, decise di dedicarsi completamente alla scrittura. E per quanto riguarda il suo interesse per la filosofia, dichiarò di non definirsi un filosofo vero e proprio, ma un simpatizzante di tale disciplina. di Giovanna D’Arbitrio
Il controverso e ambiguo rapporto dei grillini con il curriculum è noto a molti fin da quando Virginia Raggi omise il particolare delle frequentazioni nello studio Previti, per non rischiare l'esclusione nella "rigorosa" selezione della classe dirigente a 5 Stelle. Innocente dimenticanza, peccato veniale, si disse poi. Come quello – per venire a cose più recenti – della candidata “eccellente” di cui si millantavano trascorsi tedeschi nello staff di Angela Merkel.
Dicono sia la peggiore a cui si sia mai assistito. Una campagna elettorale sgangherata, incentrata sui cosiddetti “impresentabili” e ricca di promesse consapevolemnte irrealizzabili, anche da chi le ha fatte, passivamente subite da un elettorato educato al vuoto e al nulla. Ci si prepara così all'ordinaria amministrazione di un governo del presidente, quale inesorabile via di fuga dalla difficile realtà. A una settimana dal voto del 4 marzo, ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Macron non è la semplice reincarnazione del vecchio gollismo, e del nazionalismo e sovranismo francese, secondo la rappresentazione che appare largamente condivisa nei commenti che si occupano del suo protagonismo sfrenato, tornato attuale per l’Italia con la vicenda Fincantieri, ma attivissimo nelle più diverse direzioni: dalla grandeur nel modo di ricevere Trump, o di trattare Putin, dalla chiusura sui migranti, al decisionismo interno sui vertici militari, al rapporto quasi esclusivo con la Merkel per le cose europee, ad altro che ogni giorno giunge da Parigi, e vedremo la prossima. di Biagio de Giovanni (da Il Mattino)
Marco Pannella nasceva a Teramo il 2 maggio 1930, la sua scomparsa il 19 maggio del 2016 ha lasciato un grande vuoto umano e politico, ma la sua testimonianza di vita e generosità per l’affermazione dei diritti di tutti - soprattutto dei più deboli e indifesi - è un grande patrimonio, nell’indifferenza e nel cinismo che si incontrano sempre più spesso.
La mattina di venerdì, 7 ottobre, al Museo Archeologico di Napoli c'è una piccola folla di giornalisti, una cinquantina, e un imprecisato numero di telecamere. Sono lì per assistere alla inaugurazione della riapertura della sezione egizia del Museo. di Adriana Dragoni
“Partono 'e bastimente pe' terre assaje luntane...Cántano a buordo: só' Napulitane!..." Così si cantava una volta, in dedica a chi lasciava il porto di Napoli per cercare fortuna. Gli emigranti erano perlopiù meridionali e la destinazione preferita le Americhe. Oggi, invece, i nuovi emigranti, in continua crescita (nel 2013 sono partiti 94.126 contro i 78.941 del 2012), preferiscono non allontanarsi troppo e ciò che sorprende partono in gran numero dalla Regione più ricca d’Italia.