Accantoniamo le dichiarazioni favorevoli o negative agli interventi del neo presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della presentazione del suo governo al Senato e poi alla Camera. Soffermiamoci invece su un punto, sul rivio dell’approvazione della nuova legge elettorale. di Silvio Pergameno
Una morte come un'altra, quella di Alireza Mafiha e Mohammad Ali Sarvari. Le impronte nuove sul patibolo innalzato dalla legge animale in nome di Dio perdono la perfezione di una linea per affastellarsi nell'approssimazione della presunzione umana. Niente di nuovo, sul fronte dell'omicidio legalizzato.
Crollato nei sondaggi (staccato di circa 10 punti percentuali dal Pd e tallonato addirittura dal Movimento di Grillo), devastato da scandali giudiziari (si veda la Lombardia e il Lazio), il Popolo della Libertà non riesce a fuoriuscire dal suo stallo, ad avviare una minima forma di rinnovamento, in modo da ricucire il rapporto con gli elettori.
A Matteo Renzi, ormai primo ministro, bisogna proprio augurare che il suo governo tutto sia, meno che quello della Leopolda, la prima stazione ferroviaria di Firenze messa in opera, la cui costruzione andava avanti tuttavia così a rilento, che fu sorpassata nell’ultimazione e nell’inaugurazione da quella di Santa Maria Novella, e dopo breve tempo finì rottamata e ridotta a deposito e officina per le riparazioni... di Silvio Pergameno
Sei prigionieri sono stati impiccati in Iran per diversi reati, così come hanno riferito i media ufficiali del Paese. Due dei prigionieri sono stati giustiziati nel carcere Rajai Shahr a Karaj (ad ovest di Teheran). Secondo l'agenzia di stampa statale Mehr, uno dei prigionieri era un "giovane ragazzo", accusato di aver ucciso una donna anziana nel 2008.
Non c'è pace per l'Italia dei Valori, che tra scontri interni, addii eccellenti, paradossali indagini in corso, referendum propagandistici e solitudine politica, vive i giorni più foschi di sempre dalla creazione del partito.
E' come se il gesto di Renzi di escludere Emma Bonino andasse contro quello in cui proprio lui dice di credere; una sorta di primo sacrificio sull’altare del potere fine a se stesso. Una conferma della distanza abissale fra parole e fatti che caratterizza la nostra vicenda nazionale ... di Danilo Di Matteo
E' il 1982 quando gli Stati Uniti d'America invitano la Nera Signora a percorrere il miglio verde fino ad una piccola stanza dove, legato ad un lettino, il suo uomo l'attende per un nuovo, civile, moderno, misericordioso rito di morte: l'iniezione letale, chimica fatale dritta in vena.
Il rapporto tra magistratura e potere politico è stato al centro del dibattito moderato da Giuseppe Di Leo, svoltosi su Radio Radicale in occasione della presentazione del fascicolo della rivista "Democrazia e diritto", al quale hanno partecipato Michele Prospero, direttore di “Democrazia e diritto”, il professor Carlo Guarnieri, l’ex presidente della Camera Luciano Violante, e il direttore di Quaderni Radicale e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa.
Renzi in nero, Alfano in blu scuro, Franceschini pure; Orlando, pare dalle foto, un sobrio gessato con cravatta rossa. Tutti e sette gli uomini, comunque, sfoggiavano inamidate camice bianche. Molto classico, niente di eccentrico per il nostro neopremier e la sua squadra di maschietti neoministri, a meno che il tocco di originalità non si trovasse nelle calzature, che ne so, del tipo modello cowboy sotto pantalone a sigaretta o scarpe da ginnastica ben mimetizzate. di Florence Ursino
“Se Bersani vince le primarie non mi ricandido, se vince Renzi sarà battaglia politica”. Massimo D’Alema rivede la sua strategia e la rivela nel corso del programma 'Otto e mezzo' di Lilli Gruber.