La nostra prima reazione, come redazione di «Quaderni Radicali» e «Agenzia Radicale», di fronte alle polemiche sorte a seguito prima delle dichiarazioni della premier per commemorare le vittime della rappresaglia delle Fosse Ardeatine e poi di quelle del Presidente del Senato sull’attentato di Via Rasella che la innescò, è stata di constatare quanto sia arretrata la consapevolezza politica rispetto a 44 anni fa. Così come tocca registrare quale sia il grado di superficialità, di imprecisione e, insieme, di mistificazione che caratterizza - sia a destra sia a sinistra - quanti sono intervenuti, contribuendo più che altro a fare della memoria storica una indistinta poltiglia in cui diventa persino impossibile, se non inutile, provare a individuarne la composizione… di Luigi O. Rintallo
La guerra, parola per i Russi impronunciabile, è iniziata giovedì 24 febbraio. Il 18 marzo a Mosca, nello Stadio Luzhniki, il Presidente della Federazione Russa, Putin, ha tenuto un discorso durante il quale imprudentemente ha citato il Vangelo di Giovanni (capitolo XV, versetto 13), le parole di Cristo durante l'Ultima Cena: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i suoi amici”.
Parlando agli assistenti di studio, il Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, ha detto ieri: «I referendum sono una cosa molto seria, e perciò bisogna evitare di cercare a ogni costo il pelo nell’uovo e buttarli nel cestino». Poiché sulla sorte degli otto referendum proposti dai radicali e dalla Lega la Corte si pronuncerà tra pochi giorni, può sembrare singolare che chi la rappresenta intenda anticiparne la decisione. Ma in realtà non è così... di Carlo Nordio * (da Il Mattino)
Con un excursus sull’attuale politica estera italiana, inizia su Mediterranea Web Radio Hub WRHM Italy la Conversazione del sabato di Raffaele Cascone con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale. Tra gli altri temi trattati l’analisi situazione politica italiana attuale e previsioni da oggi all'elezione presidenziale; gli antidoti proposti al decadimento politico e culturale corrente; le proposte e i posizionamenti propulsivi che sarebbero oggi praticabili.
- Conversazione del sabato di Giuseppe Rippa con Raffaele Cascone (da Mediterranea Web Radio Hub WRHM Italy)
Alcuni anni fa recensii una mostra di Dino Ignani intitolata “Vernissage” dove venivano riportati i momenti salienti delle inaugurazioni delle mostre che fino a pochi mesi fa, prima del virus, occupavano il palcoscenico romano. Ricordi solenni che spesso si concludevano con delle festicciole dove il buffet faceva da attrazione principale al punto da togliere alla mostra che lo ospitava buona parte dell’attenzione dovuta. Cosa che l’acuto obiettivo di Dino Ignani ha saputo cogliere con molta sagacia che in particolare trattava il tema del rapporto dello spettatore con l’opera d’arte… di Giovanni Lauricella
Una “selezionatissima” rappresentanza di giornalisti, maestri del pensiero e sedicenti esperti è diventata di famiglia nelle case di quegli italiani che vorrebbero – poveri illusi - saperne di più. Si tratta del circo mediatico dei pochi soliti noti, diventato passo dopo passo un caposaldo della dis-informazione nel nostro paese. Siamo ormai al cospetto di un vero e proprio network unico pubblico/privato (Rai-Mediaset-Sky-La7), che si è assunto il grato compito di dettare a piacimento l'agenda politica e orientare l'opinione pubblica, nuotando con abile maestria nel mare magnum indistinto delle cosiddette fake news.
Il fenomeno non è soltanto il segno dei tempi, ma ha radici lontane, come ci ricorda Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
Per ora ha buon gioco Luigi Di Maio quando scrive sui social network, rivolgendosi al suo popolo, che andrà “avanti col massimo delle energie perché so che siete con noi, con un governo che finalmente pensa ai cittadini e non alle lobby”. Gli danno manforte i sondaggi, quelli a cui si risponde a domande semplici su problemi complessi che nemmeno si conoscono. di Antonio Marulo
Quando i tempi non sono sospetti, spesso ci sono i radicali, con le loro battaglie e il loro lavoro sporco. Poi magari arrivano altri che ne raccolgono i frutti in termini di consensi, intestandosi il tutto (a proposito di fake news), grazie anche al regime che abilmente si sceglie gli utili antagonisti di turno in un Paese a corto di memoria. Così anche a Ostia, dove il Partito radicale ha storicamente agito distinguendosi.
L'avevo ascoltata cantare, vestito nero e scialle rosso, in una piccola chiesa, la Cappella dei Massa, dalle parti del Mercato, a Napoli. Quello del Mercato è un rione popolare. Quattro o cinque monelli sostavano all'ingresso della chiesetta ragionando sul da farsi per mettere la cantante in imbarazzo. E iniziavano a mormorare, a fare smorfie. Lei non si scompose. La ammirai. Perché, senza smettere di cantare, con un cenno invitò i monelli a venire verso l'altare e a cantare con lei canzoni napoletane, le più conosciute. E quegli scugnizzi, obbedienti, intonarono con lei un piccolo concerto. di Adriana Dragoni
Ilaria Alpi: un caso aperto. Quaderni Radicali, nel numero 81/81 scelse questo titolo per gli atti di un convegno promosso sul “mistero irrisolto”, a nove anni degli omicidi della giornalista del tg3 e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio.
Agenzia Radicale non ha mancato nel tempo di dare notizia, affiancandola alla propria idea, sulle ripetute e cicliche crisi di Alitalia. Lo ha fatto anche in merito agli ultimi eventi, magari prendendo spunto o condividendo i pareri espressi da altri. Nondimeno, la sua linea editoriale si è sempre contraddistinta per l'apertura e lo spazio offerto a contenuti non del tutto condivisi.
Nel confermare questo approccio, proponiamo il punto di vista di Antonio Vincenti, qui di seguito pubblicato nell'apposita rubrica "Riceviamo e pubblichiamo".