Lo spettatore è parte attiva dello spettacolo. Viene coinvolto e interagisce continuamente con i due attori. Finzione scenica e vita si sono mescolate. di Anna Concetta Consarino
Alexandre Dumas figlio scrive La signora della camelie con un preciso scopo, raccontare una storia d’amore ma che è anche una storia di riscatto e di dolore. È il racconto di un’epoca e di una realtà che l’autore ben conosceva che, come viene descritto nella locandina del Teatro Quirino, è un viaggio nel profondo dell’animo umano, che restituisce un’immagine del mondo vividamente controversa.
- Teatro: La signora delle camelie. Conversazione con Marianella Bargilli e Matteo Tarasco (Quaderni Radicali TV)
Inventore del genere che lo rese immortale, ne compose più di 100. Tra le altre, La belle Helene e Barbablù. Ma anche l'Orfeo all’Inferno, che si conclude con il travolgente Galop, divenuto poi a metà ‘800 celeberrimo sulle scene del Lido parigino come Can Can. di Vincenzo Basile
Oltre a essere di gran lunga l’opera più nota dell’intera produzione statunitense, Porgy and Bess è stata quella dalla storia certamente più travagliata e questa versione, in scena al teatro Erkel di Budapest, non fa eccezione, anzi. di Vincenzo Basile
Francesca De Sapio ci accoglie nella sua bella casa romana. Con Lei c’è Vito Vinci, regista, sceneggiatore e attore… "mio compagno e amico da 23 anni ricorda Francesca (…accompagna con grande amore e pazienza ogni mio percorso di scrittrice, attrice e regista. È stato lui il primo a credere e a sostenermi nella stesura di questo romanzo)". Roberto Granese, che nel tempo libero segue come webmaster i siti di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali, questa sera è in veste di cameraman … Ero curioso di conversare con Lei. Avevo assistito al Cinema Quattro Fontane a Roma alla presentazione del libro “Per ogni persona incontrata”, edito da D'ORO COLLECTION…
- Conversazione con Francesca De Sapio sul suo libro “Per ogni persona incontrata” e altro (Agenzia Radicale Video)
L’Opera sorprende al primo impatto. L’apertura del sipario svela un gruppo di sinuose Cat Woman, tutte nel tipico, minimalista, lattice nero e in alcuni casi dorato. Si muovono con grazia ferina sullo spazio di un’essenziale eleganza pur nell’intensa allusività esotica (scenografo:Balazs Csiegler), suddiviso in tre piani prospettici susseguenti, quelli della reggia di Mustafà (Bakonyi Marcell) ricco e potente Bey di Algeri, manco a dirlo, sciupafemmine incallito. di Vincenzo Basile