Lo scorso fine settimana è nato un nuovo partito: +Europa. Non è stato un bel vedere. La maggioranza “radicale” al congresso è stata messa nel sacco da due democristiani di “vecchio conio”. La polemica è in corso, anche se sopita dalla necessità di fare buon viso a cattivo gioco in vista delle elezioni di maggio. Intanto, sull'altra sponda, i radicali “ufficiali” si preparano al congresso del partito transnazionale, nonviolento, transpartito, dopo aver raggiunto e superato il limite minimo di 3mila iscritti ritenuti necessari per la “sopravvivenza”. Tra questi c'è chi lavora per la ri-edizione ammuffita della “Rosa nel Pugno”, in accordo con i socialisti – o quel che ne resta - di Nencini e Cicchitto, in nome dei gloriosi Stati Uniti d'Europa. Geppi Rippa – sollecitato da Antonio Marulo in Maledetta Politica – prende spunto da questi fatti e s'interroga sul senso dei radicali di oggi, nell'era sovranista.
Un paese diviso a metà, elettoralmente ed economicamente. Nord e Sud, una vecchia storia, problemi atavaci e irrisolti che in questo periodo di crisi anche internazionale si acuiscono. Angelo Panebianco sul Corriere della Sera ritiene che “non sarà la politica nazionale (in nessuna delle sue componenti) che, autonomamente, potrà fare qualcosa di buono per il Sud… In proposito, l'opinione e l'analisi di Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.
Hanno fatto male i calcoli politici, perché non si aspettavano una reazione simile della Commissione europea (… stupefacente in questo senso la dichiarazione del ministro Paolo Savona). O forse no: è proprio ciò che volevano secondo un piano recondito per abbandonare presto o tardi della zona euro. Sul punto i dubbi restano. In compenso emergono alcune certezze dai risultati della strategia del “me ne frego” del governo Salvini-Di Maio sulla Manovra economica. La prima riguarda i partener europei, divisi su tutto tranne che sul giudizio e la condotta da tenere nei confronti dell'Italia. La seconda si riferisce ai famigerati mercati, che non sono frequentati solo dai sedicenti poteri occulti che speculano sulle macerie del Belpaese. In tal senso, l'esito dell'ultima asta su i Btp Italia, prodotto studiato per il piccolo risparmiatore, ci dà infatti conferma del grado di sfiducia crescente di quelli che una volta venivano definiti “Bot People”, che oggi preferiscono tenersi lontani dalle possibili patacche.
Tuttavia M5S e Lega sembrano voler matenere la posizione in vista del voto di primavera, noncuranti delle conseguenze che tale atteggiamento potrà portare. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, nel nuovo appuntamento di Maledetta Politica.
Un'onda sovranista e illiberale minaccia la tenuta di una già sgangherata Europa. Massimo Cacciari e i firmatari del suo appello alla mobilitazione parlano del “più vasto schieramento di destra dalla fine della Seconda guerra mondiale” che alla prossime elezioni europee potrebbe sovvertire gli equilibri comunitari. Se ne discute con preoccupazione tra i cosiddetti “europeisti”, mentre si cerca in ordine sparso un'idea vincente e credibile da sottoporre agli elettori in primavera. All'Istituto dell'Enciclopedia Treccani i promotori dell'iniziativa lanciata dal filosofo ed ex sindaco di Venezia hanno ribadito la necessità di puntare su una “nuova Europa”, benché non ne abbiano individuato ancora i connotati, in netta discontinuità col passato. Emma Bonino, invece, ha messo in guardia dalla tentazione di smantellare tutto.
In proposito, Geppi Rippa - sollecitato da Antonio Marulo - nel nuovo appuntamento di “Maledetta Politica” si sofferma sugli aspetti poco convincenti di entrambe gli approcci, sottolineandone carenze e “dimenticanze”...
Per giorni a dibattere di fuffa a proposito del Def, aspettando i dettagli della “manovra del popolo” che “abolirà la povertà”, tra cifre sparate a caso, il velleitarismo, l'approssimazione, l'inconcludenza, le minacce all'Europa e i “me ne frego dello spread”. Così, il “governo del cambiamento” ci ha offerto un saggio del nulla di cui è buono pur essendo capace di tutto, forte di un vento che resta in poppa, grazie anche a una narrazione che trova la sponda complice del consueto circo mediatico deformato dei soliti noti maestri del pensiero. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
I media non ne danno il rilievo che merita, la politica continua a eluderle perché si ritiene non convenga elettoralmente. Così, la questione carceri e la riforma del sistema penitenziario restano dei crucci prettamente radicali, che da anni portano avanti una battaglia di civiltà. Nemmeno l'ultima tragedia nel carcere di Rebibbia di una detenuta che uccide i due figli piccoli sembra smuovere più di tanto chi ci governa. Il problema sta nella qualità della legge vigente, che per giunta spesso viene disattesa e non applicata. Il Parlamento precedente aveva abbozzato dei miglioramenti in materia, ma poi si è fermato, tra una dilazione e l'altra, giusto in tempo per le elezioni. Con la nuova maggioranza al potere le speranze di imboccare la strada maestra del diritto e della giustizia sono ridotte al minimo storico, mentre con il clima che si respira nel Paese si fa sempre più difficile organizzare la difesa dei pochi bastioni liberali che restano. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, nel nuovo numero di Maledetta Politica.
Sopraffatta nel dibattito politico da altre presunte priorità, è passata un po' in sordina e senza clamore la notizia che l'ambasciatore italiano in Libia resta in Italia in via prudenziale dopo gli ultimi sviluppi del complicato risiko nordafricano. Il fatto in sé dà già la misura di una situazione che si va ingarbugliando fra interessi strategici in conflitto e visioni opposte, che fotografano al meglio e una volta di più il fallimento di questa Europa burocratica. Ne discute Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, in questo nuovo appuntamento di Maledetta Politica.
Mentre come un pugile suonato tira fendenti a caso senza colpire il bersaglio, il Pd fa i conti con le primi scaramucce di posizione in vista del congresso: Zingaretti che si candida alle primarie, con l'appoggio a quanto pare di Franceschini, Carlo Calenda a metà strada tra partito e ipotetico fronte repubblicano, Mister X renziano quale sfidante per la segreteria. Sullo sfondo la proposta di Cacciari, con l'appello sottoscritto da alcuni intellettuali, per sciogliere tutto e ripartire da una forza transnazionale che si prepari a quello che si annuncia come un referendum sull'Europa e la sua moneta unica.
Ne discute, in Maledetta Politica, Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, analizzando gli ultimi sviluppi della crisi che vive l'opposizione di sinistra alla luce delle “novità, o presunte tali, emerse nel dibattito di questi ultimi giorni.
Paolo Savona di recente ha ribaltato lo schema: dall'Italia che scappa nottetempo dalla moneta unica si è passati all'Europa che ci invita vivamente a togliere il disturbo. Dei due scenari catastrofici ipotizzati dal discusso ministro è difficile capire quale sia effettivamente preferibile per noi e quanto gli stessi restino solo ipotesi remote. La crisi europea è sotto gli occhi di tutti e i cosiddetti europeisti appaiono incapaci di far valere le ragioni dei padri fondatori dell'Unione, dopo che queste sono state nel tempo ampiamente disattese, mortificando il progetto originario. L'onda sovranista e populista sembra quindi avere gioco fin troppo facile, mentre la questione migranti apre il varco al “liberi tutti”. Se ne parla in Maledetta Politica, con Geppi Rippa sollecitato da Antonio Marulo.
Al netto della propaganda e degli annunci, nelle prime settimane di attività il Governo Conte ha prodotto poco o nulla, con effetti anche sulla fin qui modesta attività parlamentare. L'unico provvedimento degno di nota è stato il cosiddetto “decreto dignità”, che tanto sta facendo discutere per il suo carattere – diciamo - retrò. Niente di che, c'è da dire, ma abbastanza per tracciare la linea di colore rosso-Cgil che il governo intenderebbe seguire sui temi del lavoro e dell'occupazione.Quel che resta del più grande sindacato italiano non fece mistero in campagna elettorale della sintonia trovata con i vertici del Movimento 5 Stelle. Con le nuove norme sui contratti a termini passa al primo incasso, salvo cambiamenti possibili e auspicabili in sede di conversione. Ne discute, in Maledetta Politica, Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo.
Gli ultimi insuccessi elettorali ai ballottaggi di domenica scorsa hanno fatto forse comprendere che prendere tempo in attesa che il presunto cadavere passi sulla sponda del fiume non sia la strategia più saggia per l'opposizione al governo grillo-leghista. Secondo il prof. Ernesto Galli Della Loggia c'è bisogno di ripartire con una “identità nuova, diversa dal passato, pronta a contaminarsi con valori e prospettive che non abbiamo a che fare con la sinistra tradizionalmente intesa...” . Nel tracciare il suo personalissimo decalogo per “la nuova opposizione di domani”, l'intellettuale ed editorialista del Corriere della Sera, liquida quelle che definisce “le ortodossie cadaveriche delle varie sinistre italiane, ancora in cattedra a dispetto delle continue bocciature della storia”. Della Loggia si riferisce, oltre che all'ortodossia marxista, a quella liberal-democratica, trascurando il particolare che di liberale la sinistra italiana ha sempre avuto ben poco o nulla, fatto salvo una piccola nicchia opportunamente osteggiata. Da qui partono le riflessioni di Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, nella rubrica “Maledetta Politica”, in merito all'annosa questione della sinistra e della questione liberale, che da anni domina il dibattito su Quaderni Radicali e le pagine del suo supplemento telematico.