A volte ritornano: una, due, tre... Nel caso di Michele Santoro cominciamo a perderne il conto. “Italia” è la sua ultima creatura, che ha visto la luce su Rai2 pochi giorni fa. Un debutto annunciato come l’ennesima presunta rivoluzionaria innovazione nel panorama televisivo dell’approfondimento politico. Tuttavia, un po’ come quei cantanti di successo che hanno dato tutto il meglio entro i 40 anni, ma che a modello Venditti, per esempio, ci propinano indomiti la solita musica con parole diverse, l’uomo dell’editto bulgaro pare aver davvero esaurito la sua stagione, pur ostinandosi comunque a calcare lo stesso palco con approccio e chiavi di lettura segnate inesorabilmente dal tempo. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in questo numero di Maledetta Politica.
In questo autunno caldo che ci porterà al referendum del 4 dicembre, lo scontro sulla legge elettorale è destinato a tenere banco, intrecciandosi con i temi della riforma costituzione. Smarrita la verve uninominale – anche da parte di chi si fece per anni fiero promotore del sistema “secco” all’americana – ai numerosi nostalgici del Proporzionale si contrappongono i fautori del doppio turno di coalizione, in luogo di un sistema – l’Italicum – rimasto senza padri e anche per questo destinato in un modo o nell’altro a morire sul nascere, dopo essere stato concepito su misura della quota 40%, ottenuta da Renzi alle ultime elezioni europee. Comunque vada, non è da escludere l’ennesimo papocchio di regime, in linea con certe logiche consolidate ben sintetizzate in un noto slogan di Mino Maccari: “in virtù di nuove leggi/ chi perde voti acquista seggi”.
Ne parla Giuseppe Rippa con Antonio Marulo in questa puntata di Maledetta Politica.
La rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 da parte della giunta Raggi non sorprende e casomai conferma, anche nei modi e nello stile con cui si è giunti a una decisione ampiamente annunciata, le caratteristiche peculiari di un movimento che nella Capitale sta dando il meglio nel rappresentare il proprio peggio, nelle more di una situazione che vede – a tre mesi dall’investitura - l’impreparata sindaca ancora alle prese con le candidature per l’assessorato chiave al bilancio e alle partecipate. Ne discute Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
30 anni fa la sentenza di assoluzione in appello metteva fine all’ingiusta carcerazione di Enzo Tortora. Come spesso accade, la cifra tonda si presta all’opera del ricordo e della ricostruzione dei fatti, a cui gli organi di stampa non si sono sottratti, non senza una buona dose di ipocrisia. Fin dai primi istanti dopo l’arresto eclatante del conduttore di Portobello, fu infatti quasi unanime la posizione colpevolista dei media. I primi e i soli a non credere fin da subito allo stravagante impianto accusatorio imbastito dalla procura di Napoli furono i redattori di Quaderni Radicali, che con Agenzia Radicale, diffusa allora in ciclostile, iniziarono una paziente campagna informativa, insinuando i primi fondati dubbi nel mare di assurde certezze di regime.
Ne parla Giuseppe Rippa, nella conversazione con Antonio Marulo, in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.
Colpevoli fino a prova contraria. Su questa regola aurea del Movimento 5 Stelle, la giunta grillina a "guida" Raggi si sta avvitando su se stessa, donandoci ogni giorno un nuovo capitolo di una tragicommedia nella quale pare davvero si sia perso il senso del ridicolo… Nel complesso, più che allo stato nascente di un movimento che si propone alternativo al sistema, si è di fronte al prodotto finale, residuale, di un regime in disfacimento.
Ne parla Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, in questo numero di Maledetta Politica.
Forse anche il più scettico e pessimista non si sarebbe aspettato un inizio di stagione grillina nella capitale così complicato. Dalla formazione della Giunta alla monnezza, i primi passi dei “cittadini” a Roma si stanno rivelando tutti falsi, confermando i limiti già ampiamente previsti e prevedibili. Nessuno – intendiamoci – può pretendere che la soluzione dei gravi problemi della città possa essere a portata di mano. Tuttavia, a poco più di un mese dall’investitura l’inadeguatezza, l’approssimazione, il dilettantismo, regnano sovrani in Campidoglio e non si intravede anche solo una minima strategia supportata da un'idea complessiva di città. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.
L’attenzione mediatica per i fatti di Turchia si è ben presto affievolita, superata da altri eventi che hanno contribuito a distogliere lo sguardo dal repulisti sommario di Erdogan dopo il fallito golpe. L’Occidente, distratto da troppe cose, osserva en passant preoccupato, si limita a frasi e ammonimenti di circostanza, ma si guarda bene dal prendere una posizione più netta nei confronti dell'inesorabile deriva autoritaria che sta investendo un paese mai così lontano dall’Europa, mai così centrale e determinante per la stabilità di una regione polveriera del mondo. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
A quasi due mesi dalla morte di Marco Pannella esce un numero speciale a lui dedicato di Quaderni Radicali, che raccoglie alcune delle cose del leader radicale che sono passate, in quasi 40 anni di vita sulla rivista: interventi, interviste, vecchi scritti. Il solo scopo per ora è quello di un ricordo, senza nessuna intenzione di riassumere la poliedrica personalità di questo grande personaggio a cui il Paese ha dato poco e da cui invece ha ricevuto molto. In questo numero di Maledetta Politica, il direttore Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo spiega il senso di questo omaggio immediato a Pannella, illustrandone per grandi linee i contenuti. Se questo è solo un ricordo, un omaggio immediato, altro è il lavoro che bisognerà fare per ridefinire il suo profilo. Ma questo verrà e noi non faremo mancare il nostro contributo …
- La voce di Marco Pannella su Quaderni Radicali (Agenzia Radicale Video)
E se non tutti i mali dovessero venir per nuocere? Dopo che l’esito referendario con cui il Regno Unito toglie il mezzo piede che aveva in Europa ha smosso infatti le acque sempre più putride e stagnanti dell’Unione. Prima della Brexit, nell’incertezza e immobilismo delle classi dirigenti, almeno una cosa appariva comunque chiara: il progetto europeo aveva il destino segnato da una lenta e inesorabile agonia. Ma ora, paradossalmente, ciò che è stato considerato da più parti come un evento da scongiurare a tutti i costi, può invece costituire una "drammatica opportunità" per ridare slancio al sogno federalista di spinelliana e pannelliana memoria. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
Aspettando i ballottaggi nelle grandi città, Matteo Renzi prova sulla sua pelle quanto sia labile il confine fra l’essere considerato il re Mida del consenso o il profeta di sventure elettorali. Attorno a lui si è creato improvvisamente il vuoto, all’indomani del primo turno delle elezioni amministrative 2016, essendo diventato sconveniente per gli aspiranti sindaco del centro sinistra farsi vedere in giro con il rottamatore. Da questo grande classico, frutto della prerogativa italica di andare sempre in soccorso al vincitore, mentre si resta pronti all’eventuale fuga repentina dal perdente, partono, nella rubrica Maledetta Politica, le riflessioni di Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, sul momento delicato e cruciale della parabola renziana, quanto mai in bilico tra forza e dissolvenza.
La campagna elettorale per le amministrative entra nel vivo, ma di fatto è già morta nella polemica giustizialista che, in una sorta di nemesi, sta colpendo anche il movimento che ne ha fatta il cavallo di battaglia per accrescere i consensi agitando il vessillo della presunta onesta. Per il resto, di politica nemmeno l’ombra. In particolare a Roma, dove il limiti della classe dirigente che si contrappone e chiede il voto degli elettori stanno avendo conferma quotidiana, si avverte un’atmosfera disgregante e pessimistica circa la possibilità che in Campidoglio arrivi il sindaco della svolta. A parte qualche stravagante proposta che lascia solo un amaro sorriso, non si vede nemmeno abbozzato un progetto organico volto a portare Roma fuori da una crisi che l’ha fatta diventare il simbolo del declino italiano degli ultimi lustri. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.