Passata la sbornia per la vittoria del No, la Grecia si è svegliata il giorno dopo più ne guai che mai. Il primo risultato di rilievo sono state le dimissioni dell’eroe Varoufakis per facilitare i negoziati sul salvataggio. A conferma di quanto sia stato un azzardo velleitario l’utilizzo maldestro di Tsipras dello strumento referendario, per ottenere manforte a una strategia che sta affossando il Paese da una popolo sempre più disorientato. Non è da meno la tutt’altro che illuminata classe dirigente dell’Unione, a caccia di soluzioni per rimettere in sesto una situazione figlia naturale del fallimento del progetto federalista europeo. Ne discute Giuseppe Rippa in Maledetta Politica.
La nuova impresa targata Renzi, sulla falsa riga del passato, non centra il proverbiale nocciolo della questione, finendo per lasciare intatti tutti i nodi, senza abbattere quei miti consolidatisi nei decenni che rendono il sistema scolastico nazionale inadeguato al tempo che viviamo. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
L'inchiesta che ha travolto il Campidoglio, cosiddetta "Mafia Capitale", è questione politica - oltre che giudiziaria - che investe in pieno il Partito Democratico romano, a margine di una crisi esistenziale di livello nazionale. La figura inadeguata e di scarso spessore del sindaco Marino, a cui per ora ci si aggrappa per evitare le elezioni, incarna il tipico soggetto senza padri che si fa largo fra gli "impresentabili" di un partito privo d'identità e con gravi difetti di fabbricazione. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta politica.
Della parola emergenza spesso si abusa. Di emergenza troppo spesso si “campa”. Grazie all’emergenza non poche volte ci si approfitta per delinquere (vedi ultime inchieste giudiziarie sulle cooperative a Roma). Ma questa volta, relativamente all’immigrazione dalle coste del Nord Africa, l’emergenza è reale e la situazione pare stia davvero sfuggendo di mano. L’Italia appare sola, mentre l’Europa una volta di più dimostra la sua disunione, in piena èra di “cattiveria” globale, dove ciascuno guarda al proprio orticello e va per la sua strada. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Opportunità, modi e tempistica di un pronunciamento, di per sé legittimo, sono così messi in discussione, perché incidono sull’azione politica di un Esecutivo, già alle prese con difficoltà ataviche che rendono da sempre impossibile un’azione incisiva in tema di spesa pubblica. Dal canto suo, Matteo Renzi - dopo il colpo al cerchio del suo ministro più importante - si è premurato di darne uno alla botte. Ma la sua abile oratoria, spesa su diversi piani, non appare più in grado di incantare e coprire la sterile azione di governo, che proprio in tema di bilancio pubblico mostra tutti i suoi limiti, nella assenza di una reale piano strategico che tocchi i nodi cruciali e irrisolti del welfare all’italiana. Ne parla Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
La vicenda del candidato Governatore del Pd, De Luca – che pare non abbia “potuto controllare tutti i nomi (“imbarazzanti” cit. Renzi) in corsa, occupato più dall'aspetto politico che da quello organizzativo", rende quanto mai esplicito un modus operandi che nasconde, dietro la “l’ambiguità” - talvolta necessaria e utile in politica, l’ “equivoco” sul quale il renzismo sta costruendo il nuovo assetto di potere, riciclando i pezzi della sedicente rottamazione. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Aspettando il formarsi di un’opposizione degna di questo nome che, al di là del ridicolo gioco delle parti a cui si assiste quotidianamente, dia un contributo salutare al gioco democratico, le partite e i contrasti di un certo rilievo si consumano tutte all’interno del Partito democratico, più in generale della sinistra. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
La strada intrapresa dal Governo con l’approvazione di una legge elettorale discutibile su molti punti e per nulla seconda, quanto a pasticci, al noto Porcellum, più che far temere derive antidemocratiche maggiori di quelle già esistenti, si iscrive nel solco di scelte fallimentari del passato, nell’illusione e nella presunzione di riformare la politica sul terreno della legge elettorale, senza affrontare la questione delle riforme istituzionali. Ne discute Giuseppe Rippa in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.
Turchia e Armenia, è noto, non si amano. Ferite vecchie e mai cicatrizzate periodicamente tornano a sanguinare, magari in corrispondenza di anniversari a cifra tonda di un evento tragico come quello del massacro di armeni ad opera dei “Giovani turchi” nel 1915. In proposito, resta irrisolta la questione del riconoscimento da parte della Turchia, che da parte sua non vuol sentir parlare di “genocidio”. Ne discute Giuseppe Rippa in Maledetta Politica, prendendo spunto dalle considerazioni emerse in due convegni organizzati qualche anno fa da Quaderni Radicali proprio sui fatti tragici di cui ricorre il centenario.
La sentenza della Corte europea dei diritti umani sui fatti della scuola Diaz nel corso dei G8 di Genova ha fatto tornare alla ribalta la figura discussa del"superpoliziotto" Gianni De Gennaro, all’epoca capo della Polizia e nel frattempo finito sulla sedia di presidente in Finmeccanica. Anche per lui, come per altre persone nell’occhio del ciclone in questo periodo turbolento della storia italiana, si è utilizzata la parola magica di "opportunità politica" di rivestire o meno un incarico di rilievo in un’azienda di stato di primo piano. Intanto, la strage al palazzo di giustizia è stata l’occasione per suonare il presunto campanello d’allarme – come ha dichiarato a caldo Gherardo Colombo – sul "clima pesante contro la magistratura", mentre il presidente della Repubblica Mattarella chiedeva di "smetterla di svilire i magistrati". Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
1992: un anno da ricordare e molto ricordato in questi giorni. Il merito è innanzitutto di Sky e del suo capolavoro mediatico per lanciare la fiction su Mani Pulite, che ha trasformato il 23esimo anno dall’inizio dell’inchiesta giudiziaria che segnò la fine della cosiddetta Prima repubblica in una ricorrenza degna di essere celebrata con tutti crismi. Per l’occasione Antonio Di Pietro è tornato mattatore-protagonista in tv a tutte le ore del giorno, mentre si sprecano i paragoni e i confronti con lo stato delle cose attuale, alla luce anche delle ultime inchieste giudiziarie tra malaffare e politica. Ne parla Giuseppe Rippa in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.