La versione ufficiale è quella che Palazzo Chigi avrebbe finanziato orge gay tramite l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR). Questo ovviamente è falso: viviamo in un paese che ha sempre esercitato il controllo sociale in modo autoritario e repressivo sin dai tempi di Bava Beccaris, quindi possiamo escludere che oggi improvvisamente decida di dare sostegno economico ai piaceri dell'eros per distrarre il popolo – tantomeno quello omosessuale: siamo lontani dai decadenti fasti carnascialeschi dell'Impero ed anzi sembra ogni giorno d'assistere al suicidio d'un Gracco. di Gianni Carbotti e Camillo Maffia
Ci sono poche storie come quella di Ambrogio Crespi in grado di far capire quanto rischioso sia negare le disfunzioni del sistema giustizia attuale. Nel 2012 la regione Lombardia è travolta da una nota inchiesta, nell'ambito della quale Ambrogio è accusato di aver procurato 2500 voti in ambienti della 'ndrangheta a vantaggio dell'assessore Domenico Zambetti. Imputazioni gravissime che gli costano 200 giorni di carcere, di cui 65 in isolamento. Ma andiamo con ordine: siamo nel 2012. di Camillo Maffia
Quando c'era lui, con la sua aria di filosofo e un ermetismo alla Pasquale Panella, ultimo controverso paroliere di Battisti, qualcuno si stava ancora chiedendo se dietro il simbolo a cinque stelle ci fosse una scuola alberghiera, un casting televisivo o, più banalmente, una setta religiosa; quando c'era Gianroberto Casaleggio, ideologico ideologo di Beppe Grillo, il movimento fondato dall'ex comico genovese era, tuttavia, in grande ascesa. di Paolo Izzo
C’era una volta una donna che si lasciò affascinare dalla danza e dalla morte. “Se qualcuno dichiara di avermi fornito informazioni segrete, il crimine lo ha commesso lui, non io”. La storia dello spionaggio del Novecento trova questa osservazione come un inciso su una pietra che resterà nei secoli. Una osservazione sibillina che soltanto una donna intelligente e che seppe sempre rischiare, non rinunciò a scriverla e a pronunciarla. Siamo nel centenario della uccisione per fucilazione di Mata Hari. (Cfr. il video molto bello di Anna Montella). di Pierfranco Bruni
La morte di Fidel Castro richiama il Mondo a meditare su tutta un’epoca, sui suoi miti e le sue falsificazioni retoriche. Qualcuno ha intitolato la notizia “morte dell’ultimo comunista”. Ma Fidel è stato altro: un sottoprodotto, una versione latino-americana del comunismo. Un sottoprodotto più della guerra fredda tra l’Occidente e l’U.R.S.S. ed i suoi satelliti, che non l’emblema di un sia pur periferico Marxismo. di Mauro Mellini
Il prossimo 4 dicembre si voterà il referendum sulla riforma del testo della Costituzione. Bisogna ammettere che questa campagna referendaria stia toccando delle punte di demenzialità notevoli da una parte e dall’altra. In particolare mi sembra che si stia caricando l’esito del referendum di significati come minimo eccessivi sia da parte dei favorevoli che dei contrari. di Zeno Gobetti