In una angolosa e simmetrica casa rossa e bianca su un'isola immaginaria del New England nostalgicamente aggrappata all'anno 1965, agli incompresi e solitari dodicenni Suzy e Sam basta un solo sguardo per riconoscersi e innamorarsi senza scampo. di Florence Ursino
Secondo gli ultimi dati resi noti dalla SIAE il cinema italiano in sala, in soli sei mesi, perde il 16,7% degli ingressi, pari a circa dieci milioni in meno di biglietti venduti e vede calare gli incassi al botteghino da 369 a 315 milioni di euro (-14,7%) con i problemi maggiori al Sud.
In Italia il ruolo dell'industria culturale è fortemente marginalizzato e sottovalutato nonostante l'immane patrimonio di beni culturali del paese. A ciò si aggiunge il fatto che questo tipo di industria non ha una grande domanda interna in quanto fortemente legata al reddito degli italiani risultando perciò con l'attuale crisi un bene di lusso.
Recentemente Chris Perry, ex direttore tecnico della Pixar , è intervenuto sulla questione delle potenzialità ancora inespresse dal settore dell'animazione e della Computer Graphics. “I film in computer animation sono stati relegati a uno status di genere e raccontano sempre tipi di storie molto simili: commedie per tutti, con momenti di azione , con l'immancabile lieto fine, con pochissime donne e persone di colore e così via” - ha affermato Perry - “ … l'animazione computerizzata è infinitamente mutevole ma il pubblico continua a non vedere altro che cartoni da centinaia di milioni di dollari”.
La pedofilia è uno dei crimini più infami e quel che è peggio è che troppo spesso la filosofia, la politica e la Chiesa l’hanno teorizzata, giustificata, coperta come se fosse un’inclinazione naturale dell’essere umano o semplicemente un peccato, ma non mortale.
Nel convegno All digital, organizzato presso lo spazio Lazio Film Fund all’interno del VII Festival Internazionale del Film di Roma, conclusosi in questi giorni, è stato evidenziato come le strutture che hanno già adottato la nuova tecnologia della digitalizzazione contano per “circa 1.950 schermi, su un totale di 3.800 schermi industriali pari al 51,4%”. Rimane perciò una buona metà di sale che si avvicinano ancora impreparate alla fine dell’era della pellicola.